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Maurizio Sarri ha problemi ben più importanti, che non una polmonite da niente. È solo una provocazione, ma conoscendo la fama di perfezionista che si porta appresso il tecnico toscano, non è poi così lontana dalla sua linea di pensiero. Malattia e ferie non sono che un impedimento, non sono che un ostacolo che impedisce a Sarri di andare a fare ciò che meglio gli riesce: allenare. 

LO STANZINO - Così, se vi state immaginando un Sarri chiuso in casa, con una bodyguard che ne controlla la porta, vi sbagliate di grosso. Polmonite o meno, il tecnico bianconero ha seguito lo svolgimento degli allenamenti alla Continassa, dal centro monitor della struttura. La stanza è diventata così il punto nevralgico del centro tecnico della Juventus, con Sarri concentrato sugli schermi e sulle mille riprese che la flotta di telecamere della Continassa gli possono offrire. Monitora, quindi, ma allo stesso tempo interagisce: infatti, prima e dopo ogni seduta, il briefing con lo staff è più che di rito: è tassativo. 

NO DRONI - Visto il divieto di utilizzare i tanto amati droni, Sarri ha fatto instaurare intorno ai campi della Continassa una serie di telecamere con tanto di torretta che possa rialzarne la visuale. Così, il tecnico toscano non ha messo da parte le tradizioni, ma le ha solo modificate. Ed ora, che la polmonite lo ha fermato ai box e che il consiglio dei medici sia il riposo, Sarri proprio non riesce a stare fermo. Non sarà sul campo a far sentire la sua presenza fisica, ma il comandante non abbandona la nave: ora tocca alla nave, non abbandonare il suo comandante.