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"Napoli? Penso di aver vissuto tre anni in cui mi svegliavo al mattino e il mio primo pensiero era quello di battere la Juventus, che stava vincendo e noi eravamo l'alternativa più credibile. Ho dato il mio 110% e non ci siamo riusciti, ci riproverei, lo rifare. E' chiaro che è una rivalità sportiva, quando finisce finisce, ora è finita. La mia professionalità ora mi porterà a dare tutto per la Juventus. Quello che ho detto e fatto, magari con mezzi e modi sbagliati, ma è intellettualmente apprezzabile: se ho un avversario che prova di tutto per sconfiggermi, poi lo devo apprezzare", così Maurizio Sarri ha voluto chiudere, almeno idealmente, alle polemiche sul suo trasferimento sulla panchina della Juventus, dopo tre stagioni da tecnico del Napoli prima del Chelsea.