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Maurizio Sarri è al centro della bufera. Il tecnico bianconero è forse il più criticato dai tifosi dopo l'ennesimo ko fuori casa: il terzo nelle ultime cinque trasferte, il secondo di fila. In più ci sono tutta una serie di problemi che la Juve non riesce a risolvere: è quasi sempre rimontata ed ha già preso 23 gol in campionato. Di motivi per sorridere, al momento, ce ne sono pochi ma è giusto dire che il tecnico bianconero non è l'unico responsabile per l'involuzione della Juve.

MERCATO - C'è anche la responsabilità di chi ha costruito la squadra. Già in estate su Ilbianconero.com avevamo sottolineato le carenze della formazione bianconera che fino ad un mese fa aveva in rosa quattro portieri e tre terzini. Anche per questo Sarri è stato costretto ad adattare Juan Cuadrado nella linea arretrata dove però, dopo un ottimo inizio di stagione, il colombiano si trova sempre meno a suo agio. Sarri ha spiegato bene i problemi strutturali di questa squadra che non sembra costruita per lui: mancano i "doppioni" che nel suo credo calcistico sono fondamentali. Blaise Matuidi è l'unico incontrista della squadra. In attacco ci sono tre attaccanti per due posti, Douglas Costa è quasi sempre rotto e quando non gioca lui, oppure esce, Sarri è costretto a cambiare modulo.

USCITE - Tutto questo senza considerare scelte che hanno implicazioni di bilancio e non tecniche. Emre Can è stato ceduto in prestito con diritto di riscatto. L'unico calciatore con cui la Juve è riuscita a fare cassa perché Pjaca e Perin sono andati via in prestito, Mandzukic è stato regalato all'Al Duhail dopo la rescissione del suo contratto. Un anno dopo l'arrivo di Cristiano Ronaldo, il picco più alto della sua esperienza in bianconero, Paratici vive il suo momento più difficile in società. E anche lui, come Sarri, si gioca tanto. Questo mese è già decisivo.

@lorebetto