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Le parole di Maurizio Sarri al Corriere dello Sport:

SQUADRA PIU' VICINA ALLE SUE IDEE - "L’ultimo Napoli, quello dell’ultimo anno intendo. Giocava il calcio che avevo in mente, un calcio di coinvolgimento totale. Ma anche nelle stagioni di Empoli avevo ricevuto dai ragazzi quello che volevo. Al Chelsea e alla Juve sono stato troppo poco per poter incidere in maniera pesante. E poi oggi è più difficile, più il tempo passa e più si afferma l’individualismo, e non solo nel calcio. È un cambiamento generazionale, non mi piace e impone degli adattamenti. Anch’io sono cambiato, in parte mi sono adeguato".

CONTRASTI CON CHIELLINI - "Nella fase iniziale non ce ne furono. Se ricordo bene, nella prima partita Chiellini giocò e segnò pure. E due giorni prima della seconda, col Napoli, si ruppe i crociati. Era una Juve giunta a fine ciclo e io me ne accorsi subito".

CRISTIANO RONALDO - "Ho il rimpianto di non averlo potuto allenare da giovane. Ho trovato un giocatore che si era affermato attraverso un certo calcio ed era diventato un’icona mondiale. L a squadra doveva adattarsi a lui, non il contrario. Con me segnò 33 gol in campionato e quattro in coppa e insomma non è mai semplice convincere un campione con fatturati del genere a cambiare percorso. A me piace un calcio in cui tutti si mettono al servizio del collettivo per sviluppare un gioco in cui i movimenti, tanto quelli difensivi quanto quelli offensivi, non prevedono esenzioni di alcun tipo".

CONTE - "Abbiamo filosofie diverse però , al di là della bravura di Antonio , quello che fa la differenza è sempre la disponibilità dei ragazzi, la fame, la voglia di perfezionarsi. Con i “non arrivati” è più facile. In carriera il più veloce a comprendere quello che chiedevo è stato Albiol, difensore di livello superiore . In pochissimo tempo capì tutto , al punto che io potevo anche starmene a casa, l’allenamento avrebbe potuto dirigerlo lui".

MILINKOVIC - "Sergej è di livello altissimo, piccoli difetti e potenzialità ancora inesplorate. In alcuni momenti della partita privilegiava l’estetica, la giocata che definisco effimera, a scapito dell’efficacia. Però è vero, nell’ultima parte del campionato ha cercato la funzionalità e ha fatto la differenza".

SCUDETTO - "La Juve era forte anche l’anno scorso, l’Inter la consideravo la principale candidata allo scudetto, però il mercato della Roma le fa cambiare gli obiettivi. Wijnaldum, Belotti, Dybala. Il Wijnaldum di Liverpool un giocatore fortissimo e Dybala con me è stato eccezionale .Il Milan può rivincere se conserva lo spirito della stagione passata, aveva una voglia feroce di imporsi e due tre giocatori che quando ripartono…".

SE SI RICONOSCE NELL'IMMAGINE COSTRUITA SU DI LUI - "Per niente, ma m’importa ’ n a sega. Sono molto diverso da come vengo descritto , per anni ho svolto un altro lavoro e non ho assorbito la superficialità del calcio. Sognavo di allenare una grande squadra e ci sono riuscito non una , ma più volte. A 6 3 anni non penso più alla carriera e i soldi sono meno importanti, mi sono evoluto: voglio il piacere, il divertimento e la Lazio può darmeli. Lavoro per creare una squadra vera, 25 giocatori che pensano allo stesso modo, per certi versi antistorica: il gioco del calcio per sua natura è collettivo e invece anche voi della stampa l’avete trasformato nel paradiso dell’individualità. Quand’ero ragazzo, leggendo i giornali la presentazione della partita era Milan-Inter o Juve-Roma, non Lukaku-Leao o Vlahovic-Abraham. .. Paradossalmente è stato uno sport individuale come il ciclismo a trasforma rsi in c ollettivo. Io ho una passione immensa per il ciclismo, l’altra sera all’una e mezza di notte mi sono guardato la classica di San Sebastian , me l’ero persa . Nasco moseriano e sai perché? D a under 21 lui correva in Toscana con la Bottegone Pistoia. L’ho subito eletto a idolo e ho avuto la soddisfazione di vederlo campione".