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“Ho fatto più inserimenti oggi che in tutti questi tre anni di Juve”. Così ha scherzato soddisfatto Rodrigo Bentancur al termine della gara di Coppa contro la Roma. Poteva dirla ancora più grossa, volendo, tipo “nel solo primo tempo di oggi ho fatto più inserimenti che..” eccetera eccetera. In ogni caso il significato non cambia: Rodrigo ha studiato e si è visto. In questo periodo di squalifica ha lavorato sul suo limite specifico. E come? Com’è riuscito a sbloccarlo, Maurizio Sarri? Sappiamo infatti che già Allegri lamentava questa lacuna parlando della mezzala uruguaiana. Quindi? In questo pezzo cercheremo di capirlo a partire da quanto abbiamo visto in settimana. Inoltre proveremo a rispondere anche alla seguente domanda: perché Bentancur, contro la Roma, è riuscito a inserirsi con costanza solo per un tempo?
 
A QUESTO SEGNALE, PARTI -    Sarri avrà insistito senz’altro su alcuni riferimenti spaziali precisi, sensibilizzando il ragazzo su alcuni segnali da cogliere al volo in determinate situazioni di gioco. Mercoledì, il primo inserimento in area di Bentancur è stato questo.    



Il segnale codificato che doveva interpretare Bentancur sul lato debole in questo terzo di campo, era la palla spostata verso il centro da CR7 nell’uno contro uno. Cristiano qui probabilmente tirerà, gli avrà detto Sarri, ma tu, Rodrigo, buttati dentro lo stesso in quel momento, tra centrale e terzino. Potrebbe anche mettertela, oppure potresti deviarla o andare in tap-in sulla respinta del portiere. Piccola parentesi: prendete nota della presenza di Douglas Costa nel tridente. Anche in un’azione del genere, dove sembra del tutto inattivo, in realtà il brasiliano sta creando i presupposti di questo inserimento della mezzala. Il miglioramento di Bentancur in questo fondamentale sarebbe dunque da legare (anche) al cambio di modulo? Risponderò nella conclusione, portate pazienza ancora un attimo.
 
A QUEST’ALTRO SEGNALE, PARTI – Avete osservato che tutte le volte che c’era un retropassaggio per Bonucci ad altezza della metà campo, Bentancur sul lato debole si attivava in una maniera particolare? Ecco un secondo segnale a cui doveva prestare attenzione Rodrigo. Palla dietro al centrale di sinistra -doveva essere una palla ‘scoperta’ ovviamente- e Bentancur sapeva già cosa fare.. 



Prima valutare con un colpo d’occhio la posizione della linea difensiva. Gli “interminati spazi di là da quella” e i possibili varchi per arrivarci. Il tutto qualche attimo in anticipo sullo stop di Bonucci.



Poi il cenno d’intesa.



Infine lo scatto e il lancio. Con Cristante che guarda sempre e solo la palla senza prevedere nulla.  



Qui sotto c’è invece il varco entro il quale si inserisce Bentancur. Lo scatto simultaneo del Pipita e la presenza in ampiezza di Douglas Costa (non inquadrato) dilatano le maglie della difesa giallorossa, ancora una volta tra Smalling e Kolarov.



Ma non si pensi che a questo segnale Bentancur abbia attaccato lo spazio solamente lungo il corridoio di mezzo, ossia dritto per dritto. Si sono visti anche inserimenti in diagonale tra centrale e centrale. Ad esempio su questo retropassaggio di Rabiot per Bonucci.  



E quando una palla ‘scoperta’ veniva condotta da Rugani sul suo lato? Anche in questo caso abbiamo assistito a movimenti coordinati potenzialmente molto pericolosi. Ecco un interscambio tra Bentancur e Douglas Costa che prepara una combinazione successiva.
 


Se Rugani non avesse alzato il pallone sbagliando il passaggio per il Pipita, sull’eventuale giocata di prima di Higuain, Bentancur avrebbe sorpreso il mal posizionato Kolarov con questo inserimento.



FALSE PARTENZE – L’uruguaiano ha detto di ispirarsi a Khedira, un maestro indiscusso nel settore. E Bentancur è come il suo allievo, un allievo che impara col massimo della concentrazione. Si vede addirittura quando pur di applicare il concetto che gli è stato inculcato, in maniera scolastica sovrastima segnale e posizione, vittima dell’automatismo.   



Sul retropassaggio di Alex Sandro per Bonucci, nella ripresa, l’uruguaiano non considera a modo le variabili della situazione e ripropone lo stesso comportamento. Nonostante non ci si più Douglas Costa a tenere largo Kolarov e, soprattutto, nonostante la difesa avversaria sia piuttosto lontana e compatta. Lui si gira di nuovo… 



… e scatta. Ma Bonucci giustamente non forza il lancio e la passa a Rugani.



E IL MODULO C’ENTRA? – Nella ripresa di Juve-Roma, lo ha detto lui in primis, Bentancur si è inserito meno. In realtà non si è inserito proprio, sia col 4-3-3 (forse per evitare di scoprire il centrocampo inutilmente) sia dopo l’ingresso di Ramsey, quando i bianconeri sono tornati al 4-3-1-2. Sopra ci siamo chiesti se questo fatto dipendesse dal cambio di modulo. Anche se quello che ho appena scritto parrebbe smentirmi, la mia risposta per ora è sì. Le mezzali, quando gioca il trequartista, fanno corse diverse tanto in fase difensiva che in fase offensiva. Occupano anche posizioni diverse in certi casi. Qui ad esempio, al segnale (retropassaggio per CR7 con palla scoperta), si butta Ramsey tra terzino e centrale, non Bentancur.