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Adrien Rabiot non è ancora riuscito a esaltare la Juventus in questo avvio di stagione. Il centrocampista, arrivato a parametro zero dal Paris Saint-Germain in estate, non ha brillato fin qui nelle prime uscite agli ordini di Maurizio Sarri. Il tecnico ha provato a difenderlo, sottolineando come Rabiot non abbia giocato di fatto da dicembre fino all'esordio in bianconero, e lo ha utilizzato con assoluta cautela. Anche nella serata di ieri a Mosca contro la Lokomotiv, però, il francese non ha convinto. La presenza c'è, ma Rabiot, almeno in questo momento, non può essere considerato un doppione di Blaise Matuidi, nonostante Sarri lo stia schierando nello stesso ruolo, per esaltarne le caratteristiche come al PSG.

COSA MANCA - Atletico e muscoli non mancano, ma il filtro a centrocampo è ancora un concetto estraneo al francese, che ha lasciato praterie per i pur modesti avversari affrontati nella serata di ieri in Champions League. Non è un caso che, qua e là nel corso di tutta la partita, la Lokomotiv abbia potuto approfittare di inserimenti pericolosi in area, pressoché indisturbati. Rabiot, in questo senso, ha ancora tanto da imparare, sia in riferimento alla filosofia e tattica di Sarri, che in senso generale. Matuidi ha giustamente rifiatato a Mosca, dando occasione a Rabiot di mettersi in mostra per provare a prendersi un posto da titolare. Al momento, però, non è in grado di assicurare le stesse certezze. Se vuole "soffiare" il posto a Matuidi, tra Juventus e Nazionale, Rabiot dovrà crescere ancora. E in fretta.