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Una Juve incerottata e senza gioco torna all'assalto del suo sogno, la Champions League. La rincorsa al traguardo inseguito da ormai 23 anni riparte dal Wanda Metropolitano di Madrid, avversario l'Atletico di Simeone. Non sarà un impegno facile quello di mercoledì sera, per una squadra che da luglio ad oggi, con l'eccezione del primo tempo contro il Napoli, ha mostrato carenze sotto tutti i punti di vista, individuali e collettivi. Al centro di tutto c'è lui, Maurizio Sarri, al debutto europeo sulla panchina bianconera e chiamato a sostituire Max Allegri con un obiettivo preciso: giocare meglio e vincere là dove il predecessore non ci è riuscito, ovvero in Europa. Le premesse non sono fra le migliori: Sarri arriva al match con l'Atletico con una rosa bersagliata dagli infortuni e definita da due scelte di mercato sbagliate. E poi ci sono le parole del tecnico, che non aiutano certo a migliorare le cose, anzi...


LA JUVE DEI PARADOSSI - Su IlBiancoNero e su calciomercato.com lo scriviamo da settimane. La Juve ha il problema di aver costruito una rosa mastodontica, dettata dalle difficoltà nelle cessioni (tanto da dover escludere dalla lista Champions Mandzukic ed Emre Can), ma paradossalmente carente in alcuni reparti. 

I TERZINI... - Il primo problema di Sarri è quello dei terzini: al momento uno solo è disponibile al 100%, Alex Sandro. Poi c'è Danilo, uscito con i crampi e affaticato dalla partita con la Fiorentina. E infine c'è De Sciglio, infortunato. Basta così. Tanto che Sarri sta pensando di adattare Demiral (un centrale) al ruolo di esterno basso. 

... E GLI ATTACCANTI - Il secondo guaio è rappresentato dall'attacco: alle spalle di Cristiano Ronaldo (34 anni) e Higuain (32 anni a dicembre) c'è il deserto. Mandzukic è fuori lista Champions e in trattativa per trasferirsi in Qatar; Dybala è stato sul mercato per tutta l'estate, tanto che la Juve di fatto lo aveva ceduto, e ora è da ricostruire psicologicamente; è bastato l'infortunio di Douglas Costa per scombinare tutti i piani di Sarri, che ora dovrà affidarsi a un Bernardeschi ancora incapace di dimostrarsi 'da Juve'. 

SARRI, BASTA SCUSE!  - A tutto questo si aggiungono le continue lamentele di Sarri, prima sul mercato della Juve ("Situazione imbarazzante"), poi sull'orario delle partite ("Bella differenza tra giocare alle 15 col caldo e alle 20.45"). L'ex allenatore del Napoli sembra non essersi ancora accorto della realtà in cui è approdato, una realtà in cui bisogna vincere senza accampare scuse. E sembra non rendersi conto che, per fare meglio di Allegri, oltre che vincere deve anche giocare bene. E' proprio lui, ora, a dover fare la differenza rispetto alla Juve delle ultime 5 stagioni.