A CASA - Dopo la "sfuriata" contro l'Atletico, Sarri è lentamente uscito dai riflettori. Una scelta - se di scelta si tratta - che ha dato una saggia risposta a chi si aspettava di veder crollare qualche pezzo dal soffitto juventino. Così, complice anche l'influenza, a Villar Perosa è toccato a Paratici prendersi il proscenio con i giornalisti. Le dichiarazioni del ds hanno gettato sabbia sul fuoco acceso la settimana prima a Stoccolma, ma non hanno fatto passare sottotraccia la giornata di Sarri. Prima bloccato sul pullman, poi tra i tifosi a firmare autografi e, successivamente, quieto in panchina ad osservare i 51' giocati in famiglia. Non proprio lo specchio della salute. Per gli scettici, ovviamente, la malattia del tecnico sembra più finta che vera, sembra un "Mamma non voglio andare a scuola" detto il giorno prima della verifica: eppure, la Triestina non è certo un compito impossibile, anzi. Eppure, tutto il gran vociare che si è detto dietro alle condizioni di Sarri ha infiammato il web.
SARRI OUT - Il nome di Guardiola è così tornato a circolare nell'ambiente Juventus, dopo un paio di mesi di silenzio. Perché, d'altronde, lo scetticismo non passa ad agosto, ha bisogno di mesi e, per di più, le non brillanti prestazioni - difensive specialmente - della nuova Juventus non sono piaciute a chi non avrebbe voluto Sarri sulla panchina bianconera. Sono dietrologie che non fanno bene all'ambiente, anche se ancora confinate al mondo digitale. Sono dietrologie che dimostrano come, malgrado il suo curriculum, Sarri abbia bisogno ancora di tempo per conquistare i cuori dei suoi tifosi: quel tempo potrebbe essere già il 24 agosto, con la gara di Parma, febbri estive permettendo.