NODO JOYA - “È vero che segna meno ma fa da raccordo e ci permette di uscire con la sua tecnica. Ho sempre sostenuto che Paulo sia un giocatore che deve fare il tuttocampista perché nella costruzione del gioco riesce ad arrivare a chiudere. È fondamentale nel gioco della squadra”: 30 novembre 2018, così Allegri si espose prima di un match con la Fiorentina. “Dybala è un attaccante, non è un trequartista”: 25 novembre 2019, così invece Sarri chiude la questione sull'identità tattica del numero dieci bianconero. Due punti di vista completamente diversi, due modi opposti per cercare di tirare fuori il meglio da Dybala nel contesto della squadra in cui gioca. Oggi la via è segnata, la Joya è una delle due punte, con caratteristiche diverse da quelle di Higuain e Ronaldo ma compatibile ad entrambi, meglio una rotazione continua che doverlo forzare a fare un lavoro non suo. Che invece era l'Allegri-pensiero, in un sistema di gioco diverso, al fianco o soprattutto alle spalle di Ronaldo e Mandzukic. Il caso per ora è chiuso, il tempo dirà chi ha ragione, mentre Dybala si è già schierato apertamente dalla parte di Sarri. Che forse non è ancora riuscito a trasformare questa Juve nella sua squadra ideale. Ma che sta anche dimostrando che questa no, non è più la Juve di Allegri.
Dybala con Allegri e Dybala con Sarri: ecco i numeri a confronto nelle ultime due annate. Trovate tutto nella nostra gallery dedicata