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Tanti auguri a Maurizio Sarri. Sono 61 gli anni compiuti dal tecnico bianconero, uno di quelli che alla Juve c'è arrivato dopo una vita di gavetta, guadagnandosi ogni singolo passo verso l'alto e ogni opportunità. Senza bisogno di alcun regalo. Nè ne ha mai chiesti. Così sta vivendo questa sua esperienza alla Juve, con il piglio di chi questa avventura se l'è guadagnata senza dover dire grazie a nessuno se non a sé stesso e alla propria famiglia. Di mercato non parla, non che per il resto ami spendere troppe parole. Si è trovato una Juve che inizialmente sembrava potesse avere un certo tipo di rosa, ne ha infine allenata una fin troppo abbondante e magari squilibrata, non senza giocatori da recuperare dal punto di vista mentale ancor prima che fisico. Senza fare problemi, questa è la sua occasione, aspettando di riuscire a fare in modo che la Juve sia la sua Juve. Ecco perché magari a gennaio avrebbe preferito riceverlo qualche regalo: uno sembra necessario, due avrebbero fatto comodo, tre sarebbero stati perfetti. Che li abbia chiesti o meno, però, regali non se vedono ancora.

PRIMO REGALO – Sistemare il centrocampo. Cedendo Emre Can, acquistando un elemento con le caratteristiche adatte per il suo gioco. Approvata l'ipotesi – ora congelata – che avrebbe portato Leandro Paredes a Torino, già in estate sarebbe stato gradito Ivan Rakitic, giovane ma già pronto Sandro Tonali. Invece per ora il piano B (o C, forse D) resta quello di recuperare il tedesco, missione fallita per oltre quattro mesi. E neppure l'arrivo anticipato di Dejan Kulusevski è diventato realtà, un regalo da scartare solo tra sei mesi è quasi un non regalo: il trequartista giusto con Aaron Ramsey potenziale mezzala di qualità, le caselle si sarebbero incastrate.

SECONDO REGALO – Un vice Alex Sandro. Non c'è. Perché in quella posizione Sarri vorrebbe un mancino naturale, l'ironia della rosa vede mancini ovunque ma non per quella casella. Resta Mattia De Sciglio l'alternativa al brasiliano, anche positivo nelle sue prestazioni ma non il profilo preferito dal tecnico bianconero. Anche in questo caso la Juve è al lavoro, ma da Emerson Palmieri in poi difficilmente si sbloccherà qualcosa prima della prossima stagione.

TERZO REGALO – Si vira verso il tridente, servirebbe una punta in più. Anche in questo caso poteva bastare l'acquisto immediato di Kulusevski per fornire un'alternativa agli attaccanti bianconeri, o gestire diversamente il caso Mario Mandzukic tant'è vero che tra i profili presi in considerazione ce n'era uno del tutto simile come quell'Olivier Giroud ora a un passo dall'Inter.