COME GIOCA LA ROMA - Premesso che le follie della Roma sono all'ordine del giorno a prescindere dalla stagione, per superare i giallorossi Sarri avrà senz'altro studiato i punti deboli degli avversari. Punti deboli che, quest'anno, sono stati evidenziati specialmente da due squadre: Lazio e Atalanta. Nel derby della seconda giornata, infatti, la Roma ha sofferto l'intensità degli eterni rivali, strappando un punto a tratti quasi inaspettato. La verticalità della Lazio, però, non è la stessa della Juventus, molto più attenta al ricamo che non alla ricerca immediata dell'area di rigore. Dove però Sarri può rubare, da Inzaghi come da Gasperini (che ha vinto 2 a 0 all'Olimpico) è invece nel gioco senza palla.
PRESSING - Il mantra di Fonseca, infatti, sembra essere molto affine all'idea di gioco di Sarri. Far uscire la palla dal basso, magari rischiando più del dovuto, per spalancare il campo alle ripartenze di Zaniolo (una forza della natura, in tal senso). Così, la marcatura man to man di Gasperini ha asfissiato il giro-palla dei giallorossi, schiacciati per buona parte della partita nella propria trequarti. Sarri non difende a uomo, ma sfrutta ugualmente il pressing alto come soluzione primaria senza la palla. Riuscire a mettere u un uomo in più a schermare Diawara e Veretout, spingerà così i giallorossi sulle fasce, dove sia Kolarov sia Florenzi non sono apparsi brillanti nel far uscire il pallone. In questa circostanza, sarà quindi fondamentale il lavoro del trequartista, ma anche quello delle mezzali. Matuidi può essere la chiave di volta, anche se le aspettative maggiore in fase difensiva potrebbero ricadere su Ramsey.
DYBALA - A difesa schierata, invece, la Roma si affida spesso ai duelli individuali. Spesso esasperati, spesso con trenta metri di campo alle spalle, Smalling e Mancini si sono dimostrati affidabili nell'uno contro uno. Sarà quindi importante avere il miglior Dybala in campo, un giocatore che ama il dribbling e che, a differenza di Ronaldo, sa svariare maggiormente sul fronte offensivo. Una volta costretta nella propria area, la caparbietà della retroguardia giallorossa risalta di meno (per venti minuti, il Napoli lo ha dimostrato, sempre all'Olimpico) e se la Juventus riesce a giocare con l'uomo in più, grazie al dribbling, può trovarsi più spesso dalle parti di Pau Lopez.