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Iniziare un’annata calcistica sulla base delle indicazioni che il campo aveva fornito in quella precedente era il modus operandi utilizzato da Massimiliano Allegri. Nella storia recente bianconera, sono tanti gli esempi di giocatori, spesso illustri, che hanno faticato prima di ritagliarsi un posto al sole nella formazione titolare: Morata, Cuadrado, Higuain, Bernardeschi e Douglas Costa per citare i più illustri. Nonostante il tecnico livornese abbia lasciato il posto a Maurizio Sarri, questa tradizione bianconera sembra sul punto di ripetersi per toccare, in questa stagione, l’acquisto top dell’estate bianconera: Matthijs de Ligt.

SCELTA CONSERVATIVA - Per la prima uscita ufficiale della stagione della Juventus (prevista per sabato a Parma), il tecnico toscano sembra voler affidare le chiavi della difesa alla coppia più collaudata, quella composta ovvero dal capitano Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci. Le indicazioni registrate ed elaborate in precampionato hanno portato il tecnico ad optare per una scelta conservativa prevedibile, ma assolutamente non scontata per un allenatore estroso come quello bianconero. Le ragioni possono essere molteplici: dai tanti (forse troppi) goal subiti durante le amichevoli di precampionato, passando per la giovane età di De Ligt (appena vent’anni), per finire al periodo di ambientamento necessario all’olandese per capire i movimenti e le pressioni del calcio italiano, molto diverso da quello olandese.

I PROBLEMI DI DE LIGT - Sicuramente al neo centrale bianconero manca ancora l’amalgama con i compagni di reparto, qualità che si potrà trovare solamente con il costante allenamento e un inserimento graduale del giocatore nei meccanismi difensivi bianconeri. Meccanismi nuovi che dovranno essere capiti ed interpretati anche dai compagni i quali, a differenza di De Ligt, hanno alle spalle anni di battaglie e lotte comuni e per i quali è sufficiente uno sguardo per comunicare concetti e sensazioni sconosciute ai più. Matthijs non deve scoraggiarsi. Ad un giocatore delle sue qualità occorre solamente un periodo di rodaggio per comprendere la nuova realtà nella quale si è calato e per prendersi, passo dopo passo, la Juve.