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È stata una settimana alquanto turbolenta per Maurizio Sarri. Dopo la sconfitta rimediata al Bentegodi contro il Verona per 2-1, il tecnico bianconero è stato criticato per la opacità del suo gioco, non avendo trovato ancora l’assetto giusto per esprimere al meglio la sua idea di calcio. Valutazione accompagnata da voci su una non perfetta coesione con lo spogliatoio. L’ultima in ordine temporale, la vicenda con Poste Italiane per le frasi dette nella conferenza stampa di presentazione della semifinale di andata di Coppa Italia contro il Milan di questa sera. Insomma, una settimana in cui Sarri è stato messo in discussione, tanto da farne vacillare la sua posizione in bianconero

I TRE 'SOSTITUTI' – Dubbi, critiche e malumori che hanno portato Sarri ad essere ‘sostituito’ da tre allenatori, almeno nelle idee e nelle ipotesi. Il ko contro il l’Hellas Verona ha spaccato il tifo bianconero, facendo nascere il partito di chi rivolesse Allegri alla guida della Juventus. Poi i rumors ingombranti dall’Inghilterra, secondo cui Guardiola, in caso di addio al Manchester City, resterebbe uno dei nomi papabili per raccogliere l’eredità del tecnico toscano. Infine, una nome accostato tante volte ai bianconeri, anche nelle scorse stagioni, e rilanciato in queste ultime ore anche da Pistocchi, Simone Inzaghi, che avrebbe già trovato un accordo con la Juve per la prossima stagione. Un condizionale che accomuna tutti questi tre nomi, perché la realtà dei fatti ha il nome di Sarri. In questi casi, il tecnico bianconero ha solo una via d’uscita per gettare acqua sul fuoco, vincere. Stasera l’occasione da non sbagliare.