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Il Tre no, non è più il numero magico. Ora: non per scimmiottare la nota pubblicità, però è chiaro che Sarri abbia intenzione di procedere su binari opposti al tridente. L'ha certificato in conferenza stampa (a proposito: qui trovate il suo intervento integrale), e l'aveva già palesato nel corso di queste prime battute bianconere. Il problema però non è tanto nell'assenza di Douglas Costa, bensì in una presenza: quella di Dybala. Finora, determinante. 

LA SOLUZIONE -  A domanda diretta, MS ha risposto con lucidità estrema: "Senza Douglas è difficile pensare a queste situazioni". Come a dire: se proprio devo scegliere di rinunciare a tutto quel talento, tanto vale averne una scorta pronta all'uso, magari mancina e di nazionalità brasiliana. Il fatto è che "il momento di grazia di Dybala" - sue stesse parole - ha portato all'utilizzo del 'falso' trequartista: un sacrificio che ha condizionato tutti, specialmente Bernardeschi. Ma che è arrivato in funzione di un progetto più grande: mettere Paulo al centro del villaggio e rendergli naturale l'attacco frontale alla porta. 

ASPETTANDO DC - Vien da sé che l'uno più due davanti è più schermo e compattezza, meno estro e gioco tra le linee. Ancora una volta, c'è un aspetto profondamente 'allegrano' in Sarri, che si fa punto di partenza di ogni ragionamento su questa stagione: così come Max, Maurizio si è dato il compito preciso di dare gli strumenti necessari alla crescita del numero 10 (o di chi ne fa le veci nelle vesti di regista offensivo). Sprigionata la sua qualità, viene fuori la Juve. Stessa cosa succedeva con Douglas, almeno quand'è stato bene, in forma, necessario per questa squadra. Il tridente sarà solo con lui perché la Juventus ha bisogno di un concentrato di tecnica per girare: cambiato tutto per non cambiare nulla. Alla prossima, sterile, polemica...