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Antonio Floro Flores racconta Maurizio Sarri. Passato sotto le grinfie del nuovo tecnico della Juventus e dell'ex Antonio Conte, a Tuttosport ha detto: «Ma chi non scherzava era proprio Sarri: io ero uno dei principali riferimenti di quel gruppo, però al primo allenamento mi fece presente che se avessi continuato ad indossare le scarpette bianche con cui giocavo di solito non avrei più visto il campo. Naturalmente vinse lui e io, dal giorno dopo, mi presentai al campo con un paio di scarpe nere come tutti gli altri». 
 
Superato il primo impatto, che ricordo conserva di lui? 
«Quello di una persona schietta e sincera, senza peli sulla lingua, al di là del fatto che avesse a che fare con il capitano o con l'ultimo arrivato. Per questo ho costruito un grande rapporto con lui. Poi non sempre ai calciatori piace sentirsi dire le cose in faccia, ma questo problema alla Juve di certo non si porrà». 
 
Già, Sarri e la Juventus: come giudica il binomio? 
«Da napoletano sono un po' deluso, però devo dire che sono anche strafelice per lui: è uno che ha fatto davvero la gavetta, versando sangue in campo e meritando tutto quello che ha raccolto. I tifosi juventini non si rendono ancora conto di quanto siano fortunati, vedranno la loro squadra esprimere un calcio straordinario». 
 
Manterrà inalterato anche il suo proverbiale stile? 
«Tutte le sue caratteristiche e tutte le sue scaramanzie, ne sono certo. In fondo, perché dovrebbe cambiarle? E poi alla gente non interessa davvero lo stile: quando la squadra diverte e vince, il pubblico guarda solo a quello». 
 
Ma è vero che non ama variare né i giocatori né gli schemi? 
«Ad Arezzo ha sempre giocato chi meritava in quel momento: Sarri sa cosa e quando cambiare, perché è molto intelligente e ha studiato tanto. A Napoli limitava le rotazioni perché aveva a disposizione 13-14 giocatori di livello, però la rosa della Juventus avrà tutta un'altra profondità. E comunque anche lì ha fatto diventare campioni giocatori che prima erano normali: cosa poteva fare più che un campionato da 91 punti?». 
 
Fuori dal campo, invece, com'è? 
«E’ una persona che cerca sempre il dialogo, un raffinato psicologo. Quando attraversavo un momento difficile mi dava una pacca sulla spalla e iniziavamo delle chiacchierate infinite. Durante le quali, naturalmente, fumava centinaia di sigarette». 
 
Ma chi beneficerà di più dal suo arrivo alla Juventus? 
«Rispondere Cristiano Ronaldo è banale, ma se ha fatto segnare 34 gol in una stagione a Mertens... E sono convinto che, se non sarà ceduto, con lui Douglas Costa disputerà la miglior stagione della carriera».