commenta
Il processo a Maurizio Sarri è iniziato ormai da qualche settimana, perché la sua Juve è parsa stanca, spossata, affaticata e poco capace di creare pericoli e di convincere. La sua posizione è stata messa spesso in dubbio e il Corriere dello Sport ha usato alcune delle sue firme per commentarne l'operato. Eccone alcune:

BECCANTINI - "Quest’ultima Juve se comparata a quella del 2015, la più forte del ciclo, è complessivamente la più scarsa, pur potendo contare sui gol di CR7 e sulla qualità di Dybala. Ora quel che si chiedeva al dopo Allegri era che la squadra giocasse meglio. Si pensava che la risposta fosse Sarri: ci sbagliavamo. Contano i giocatori. E la rosa è quella che è. Mettiamoci la perdita di Chiellini e Khedira, uomini chiave. E oltretutto lui si è ammalato la scorsa estate proprio nel momento in cui avrebbe potuto lavorare in profondità. Il bravo Maurizio però ha di certo un merito: quello di aver capito in fretta il contesto. A partire da Cristiano. Ronaldo è senza dubbio la soluzione a tanti problemi ma pure un problema per tante soluzioni, soprattutto sul piano tattico. Così come ha recuperato Dybala. Allegri che lo aveva lanciato portandolo alla sua quota record di 22 gol, dopo l’arrivo di CR7 lo aveva perso, inseguendo una Juve stile Real a misura del portoghese, con Dybala alla Isco e Mandzukic alla Benzema. Ma ora lo scenario è diverso. C’è adesso il passaggio Champions. La vedo male: squadra a pezzi, proprio Dybala da recuperare. Eppure, vada come vada, lo confermei, anche se “prigioniero” di CR7, con una rosa rinfrescata e la missione di tornare a difendere di reparto". 

SCONCERTI - "Se il tema è il gioco, dico che Sarri il suo non poteva farlo, lo ha capito e ci ha rinunciato subito, già l’estate scorsa a bordo del panfilo di CR7 al quale aveva chiesto di fare il centravanti, ricevendo un rifiuto. E se hai Ronaldo devi impostare la squadra su di lui. Perché quando si muove in campo, con lui è come si muovesse un Paese: Matuidi e Alex Sandro in copertura, Dybala e Bernardeschi eversori... Penso che Sarri, se così si può dire, non sia colpevole di niente alla Juve, piuttosto una vittima. E’ la Juve ad essere sbagliata, non è lui ad allenarla male. Però alla fine ha vinto un campionato che nessuno voleva vincere. In novanta anni di scudetti non ci sono stati numeri simili. Troppe sconfitte, troppi gol subiti. In un trend generale preoccupante: negli ultimi 10 anni mai un’italiana in finale di Europa League, arrivano grandi vecchi, da Ibra a Ribery, e dettano legge. Mi sembra che stiamo diventando una grande Turchia..... Ma tornando al tema Sarri, ovvio che uscire col Lione metterebbe tutto in discussione. Vero che dalla sua c’è la mancanza di tempo. Su piazza c’è solo Pochettino. Io comunque non cambierei, pur sapendo che finché c’è CR7 avremo solo un Sarri di compromesso, un grande allenatore nel posto sbagliato".