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Giornata di vigilia per la Juventus, che domani sera affronterà il Ferencvaros in Champions League. Ad analizzare gli ungheresi, che dopo sette giornate sono primi nel loro campionato a 17 punti con 5 vittorie e 2 pareggi, è Giuseppe Sannino, ex allenatore dell'Honved che conosce molto bene il Ferencvaros per averlo affrontato l'anno scorso da avversario: "E' una squadra fortissima - racconta Sannino nella nostra intervista - che viene dalla vittoria del titolo. E' la più forte del Paese, come fosse la Juve d'Ungheria. Contro di loro col mio Honved abbiamo perso in casa e pareggiato in trasferta, hanno un budget all'altezza dei medi club europei e uno stadio che fa paura".

Qual è il punto di forza degli ungheresi?
"Giocano a calcio a viso aperto, senza paura. Hanno giocatori tecnici, e hanno sempre fatto il loro campionato a parte per vincere il titolo. E' chiaro che la Juve parte come favorita, ma nel calcio mai dire mai. Non sarà una gara facile, anche perché chi gioca contro i bianconeri dà sempre quel qualcosa in più per dimostrare di essere all'altezza di un top club".

E l'aspetto più debole?
"E' una squadra che va in difficoltà se viene attaccata. Non bisogna farla giocare, altrimenti hanno dei palleggiatori che possono creare problemi. Non ho nessun dubbio sul fatto che la Juve va in Ungheria per fare la partita e dettare i ritmi, ma anche il Ferencvaros se la giocherà".

Chi è il loro giocatore chiave?
"Il brasiliano Leandro, è l'anima della squadra. Un centrocampista di grande personalità e tecnica".

Che tipo di allenatore è Rebrov?
"Uno che gioca sempre per vincere. L'anno scorso l'ho seguito anche nella partita di Europa League e ha sempre fatto bella figura. E' un allenatore che ha una grande considerazione all'interno del club, fin dal suo arrivo due anni fa".

Che idea si è fatto della Juve di Pirlo?
"E' una squadra ancora in costruzioni, ora rientreranno tanti giocatori che prima erano fuori. Contro lo Spezia, per esempio, è cambiato tutto nel secondo tempo con l'ingresso di Cristiano Ronaldo. Il portoghese è un giocatore che se supportato fa sempre la differenza, come anche Morata e Dybala".

C'è chi critica il fatto che Pirlo abbia iniziato la carriera da allenatore in una grande.
"Ognuno di noi ha un percorso, è ridicolo sindacare su cosa si deve fare. C'è chi fa la strada più lunga e chi ne ha una più corta. Pirlo ha avuto questa fortuna e ora deve dimostrare di mantenere la posizione. E mi auguro possa far bene, perché da giocatore mi è sempre stato simpatico, non ha mai fatto una polemica".