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La sentenza del giudice Piero Sandulli ha mortificato il Napoli. Non l'ha solo sconfitto nel ricorso, ma proprio duramente demolito. Le modalità della sentenza hanno generato la forte reazione di De Laurentiis, tra comunicato e parole a mezza bocca. E alcune lamentele arrivano anche dal Corriere dello Sport, che in merito alle accuse di Sandulli sull'abili precostituito, scrive: "Manca l’onere della prova, magari qualche telefonatina, un amichevole accordo, qualcosa del genere che sembra si intraveda nella motivazione e comunque non si legge (questo no) in quel comunicato in cui c’è pure una lezione di etica, mica un’altra semplice bacchettata: «Peraltro, questa Corte non può esimersi dall’evidenziare che il comportamento tenuto dalla Società ricorrente non risulta neanche rispettoso degli altri consociati dell’ordinamento sportivo, più precisamente delle altre Società di calcio professionistico di serie A, che in situazioni del tutto analoghe a quella in cui si era venuta a trovare la Società SSC Napoli S.pA nei giorni antecedenti l’incontro di calcio di cui è procedimento, hanno regolarmente disputato gli incontri che le vedevano impegnate». E insomma, visto che ha «barato», così sembra e anzi così si intuisce (e senza libere interpretazioni), la Corte d’Appello non si è limitata a punire il Napoli, l’ha pure mortificato. Come voler imporre la «legge del più forte»".