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Piero Sandulli, presidente della Corte Sportiva d'Appello della Figc, l'organo che ha confermato la chiusura della Curva Sud dell'Allianz Stadium ai tifosi della Juventus per un turno (e un altro con la condizionale) per i cori contro Napoli, è intervenuto a Radio Crc.

LA PENA - "Non è un raddoppio della pena per la Juventus, la Corte non ha ravvisato di accogliere il ricorso. Nel referto era presente anche un coro di 'buu' di natura razziale, che non era stato però segnalato per una una mera svista. Non è un reato il coro razzista, ma è chiaro che c'è bisogno che i tifosi imparino a rispettare le regole che la Federazione si è data e che costituiscono quel minimo di vivere civile che deve essere posto in essere. 

IL RICORSO - "È un diritto di tutti; moralmente, non è un giudizio che compete a me dire se è stato giusto fare questo ricorso. La Juventus ha individuato dei colpevoli? È stato coinvolto l'80 per cento dei tifosi di un settore, non è stato possibile identificarli tutti. L'80 per cento su diecimila persone è tanto? Lo troverete nella motivazione. È bene che ci sia una sinergia tra le società e i giudici sportivi per portare allo stadio le famiglie. 

TIFO - "Io tifoso del Napoli? No, non è così, mio padre ci ha giocato. Era quel Napoli in cui c'era Ferrara come medico, Sallustro II e Offerman, che morì in Argentina. Era un Napoli nel pieno della guerra, papà diceva "hanno fatto giocare me perché non c'era nessun altro". L'importante, più del tifo, è vedere belle partite di calcio".