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E' un caso nazionale, su due fronti. 

Il primo politico
, con il Partito Democratico che ha accusato la Rai di propaganda leghista per aver mandato in onda durante l'intervallo di Juventus-Roma ieri sera in Coppa Italia il lancio della trasmissione 'Porta a Porta' condotta da Bruno Vespa con ospite Matteo Salvini. 

Il secondo diplomatico, con un gesto che ha minato rapporti e credibilità italiana. La citofonata dell'ex ministro dell'Interno nel quartiere bolognese del Pilastro a una famiglia italiana di origine tunisina, alla quale Salvini ha chiesto se spacciassero droga, sta avendo infatti gravi conseguenze. L'ambasciatore tunisino a Roma, Moez Sinaoui ha attaccato: "Esprimo costernazione per l'imbarazzante condotta di un senatore della Repubblica con una deplorevole provocazione senza alcun rispetto per un domicilio privato, un gesto puramente razzista". E i diretti interessati hanno replicato tramite il figlio 17enne: "Salvini ci ha rovinato la vita con questa pagliacciata, lo denunceremo. Come si è permesso di fare una cosa simile? Mio padre è un gran lavoratore, siamo brave persone. Io sono uno studente, gioco a calcio nell'Imolese. È vero: c'è chi spaccia sotto i portici o in strada, ma non siamo noi". Il padre-famiglia Faouzi, in Italia da 40 anni, lavora come corriere (ha detto: "Non sono uno spacciatore. Ho precedenti, ma parliamo di 25 anni fa") ed è pronto a querelare Salvini.