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Arrigo Sacchi, a Gazzetta, parla così di Allegri: "Inter e Juve? Se non cambiano in fretta, direi proprio di sì. Sarebbe utopia ipotizzare queste due squadre, così come sono messe oggi, in lotta per il titolo. Inzaghi è cresciuto negli ultimi anni, ma alla fine è rimasto un buon tattico. Il principio è sempre il solito: primo non prenderle, poi si vedrà. L’Inter pratica un 5-3-2 con sovrabbondanza di giocatori in difesa, gli attaccanti e i centrocampisti sono sempre in inferiorità numerica. Grande allenatore, grande tattico, che ha vinto tantissimo. Adesso i tifosi, che prima lo osannavano, chiedono la sua testa. Non sta ripetendo i successi del passato, ma la Juve vive momenti difficili da qualche anno. Allegri si basa su giocatori di gran classe che devono sostituire il gioco collettivo. Ora inoltre sono venuti meno uomini di grande carattere, come Chiellini o lo stesso Bonucci. Ad Allegri non interessano le emozioni e la bellezza, ma così facendo nega il merito e nega lo spettacolo. O vinci o non ti resta che piangere. E adesso la Juve piange. Ha investito parecchio, come l’Inter, ha i bilanci in rosso, e zoppica in campionato e in Champions League. Allegri ama un gioco molto coperto, e poi il singolo deve fare la differenza. Io continuo a pensare che avere il dominio del gioco sia necessario per aumentare l’autostima della squadra. Winston Churchill diceva: “Cambiare non equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare”. Qualcuno lo starà a sentire?".