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Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan e della Nazionale italiana, ha parlato del prossimo campionato di Serie A nel proprio editoriale su La Gazzetta dello Sport:

"Il nostro è un Paese dove albergano da sempre resistenze culturali al cambiamento. Forse nel calcio siamo alla vigilia di un campionato «diverso» in cui il tatticismo, il difensivismo e la paura potrebbero lasciare il passo alla strategia, alle emozioni e al coraggio, come poche volte è successo negli ultimi 60-70 anni. Quindi potrebbe essere un campionato meno dominato dal «prima difendersi e poi si vedrà». Assisteremo molto probabilmente a un football meno costipato, pauroso e con più attaccanti che difensori: a costruire si impara di più che a distruggere, come ad essere ottimisti ci si avvicina al futuro mentre il pessimismo è disgregante e inibisce la creatività. Gli autori di questa svolta epocale che dovrebbe sotterrare il catenaccio e permettere una mentalità più da dominus, da protagonisti, saranno in particolare le grandi squadre, ma non solo: la Juventus, il Napoli, l’Inter, il Milan, la Roma ma anche l’Atalanta, la Sampdoria, il Sassuolo, il Genoa e altre seguiranno. I club per realizzare questo progetto si sono affidati a allenatori che interpretano il loro ruolo come gli sceneggiatori e registi. Questi sono Sarri, Ancelotti, Conte, Giampaolo, Fonseca, Gasperini, Di Francesco, De Zerbi e Andreazzoli".