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Novanta, come la paura. Quella di Merih Demiral di giocare poco in questa Juventus. Finora sono stati infatti appena 90 i minuti totalizzati finora dal turco in bianconero, tra l’altro tutti in un’unica partita, quella col Verona. Una gara in cui l’ex Sassuolo apparve pure poco tranquillo, al punto da causare un fallo da rigore (poi fallito) per  gli scaligeri , a corollario di una prestazione poco brillante.  L’emozione della prima da titolare allo Stadium probabilmente gli giocò un brutto scherzo, perché nelle gare di precampionato Demiral aveva mostrato, al contrario, qualità non da poco, al punto da renderlo uno degli obiettivi di mercato per parecchi club, Milan su tutti. Ovviamente Paratici, che era riuscito ad accapparrarsi il giovane turco già in primavera e a chiudere poi l’affare ad inizio del mercato estivo, blindò Demiral dicendo ai potenziali acquirenti che, se lo volevano, dovevano sborsare alla Juventus la cifra di 40 milioni (contro i 18 versati al Sassuolo dal club bianconero). Una richiesta in grado di stoppare tutti i possibili pretendenti.

A 2 mesi dalla chiusura della sessione estiva di mercato, le sirene hanno però ripreso a cantare attorno al turco, che qualcuno descrive come scontento alla Juventus, proprio per via di quei soli 90 minuti messi a tabellino fino ad oggi. È evidente che Merih si aspettava di giocare di più, e qualche insofferenza pare l’abbia già manifestata, con scarsi effetti a quanto pare. I centrali difensivi titolari, per Sarri, sono De Ligt e Bonucci e l’allenatore ha già detto chiaramente che al momento (essendo purtroppo fuori Chiellini) non intende concedergli troppo riposo, a meno di casi eccezionali. Vedi l’ultima gara interna col Genoa, dove l’olandese ha rifiatato. 

Proprio in quella circostanza Demiral avrebbe sperato di giocare, invece gli è stato preferito Rugani, e il turco c’è rimasto male. E adesso in tanti iniziano a pensare che all’interno dello spogliatoio possa verificarsi di nuovo un caso analogo a quello di Benatia. Finora, per fortuna, non si è arrivati ancora allo scontro frontale col tecnico – come invece avvenne tra il marocchino e Allegri – però Demiral non è sereno. Vorrebbe più spazio. 

Detto con franchezza, se Rugani è quello visto contro il Genoa, Demiral meriterebbe qualche chance in più pure lui, nonostante nella tifoseria bianconera si sia creata una nutrita fronda contro il turco dopo i suoi comportamenti ultranazionalisti nelle recenti due gare della propria Nazionale: quel saluto militare reiterato più volte ha infastidito tanti (il sottoscritto compreso) ed è stato oggetto di richiamo – seppur pacato – al suo rientro alla Continassa da parte di Nedved. In quei giorni venne persino lanciato sui social l’hashtag #Demiralout , ad evidenziare il malessere di tanti juventini nei confronti di un giocatore che mischiava il calcio con la politica e si schierava apertamente con le politiche totalitarie del proprio Paese. Ripeto, anch’io rimasi parecchio infastidito dai gesti di Demiral, però non mi schierai a favore dell’epurazione immediata dalla Continassa perché a mio personale modo di vedere non si può essere totalitaristi all’incontrario. Un conto è chiedere gentilmente all’interessato di evitare quei comportamenti fintanto che è tesserato bianconero, un altro cacciarlo tout court.

Anche perché, lo avete visto Rugani? L’altra sera sembrava un corpo estraneo alla Juventus.  Nonostante conosca bene Sarri, non mi è parso si trovi a suo agio in questo nuovo contesto. Vero, pure per lui sono stati i suoi primi 90 minuti stagionali, però a fianco di Bonucci dovrebbe avere più affiatamento lui di De Ligt e Demiral messi insieme, invece così non è parso. Prima di cacciare Demiral, senza avere a disposizione un degno sostituto, ci farei un’approfondita e prolungata riflessione.