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Mai Daniele Rugani ha giocato una sfida della fase ad eliminazione diretta della Champions League. Lo farà da titolare, ad Amsterdam contro l’Ajax, nell’andata dei quarti di finale. Basterebbe questo a renderla una sfida speciale per il 24enne toscano, che però guarda già oltre il prato verde della Johan Cruijff Arena: “Voglio meritarmi queste partite, mi auguro che non sia l’ultima”.


AL POSTO DI CHIELLO - Quanto è durato veramente l’apprendistato di Rugani agli ordini di Max Allegri? Tre stagioni, magari anche di più e forse non è ancora finito del tutto. Tornato dall’Empoli nel 2015, il centrale esploso con Sarri fino a quest’anno non era mai riuscito ad abbattere le rigide gerarchie dei titolarissimi: Bonucci-Chiellini prima, Benatia-Chiellini poi. Ne è stato capace dopo l’addio del marocchino, diventando di fatto la prima scelta dopo la coppia di senatori formata dal 19 e dal 3. Già, proprio quel 3 che contro l’Ajax non ci sarà: il capitano ha alzato bandiera bianca e la sua assenza per la Juve peserà forse più di quella - paventata nelle scorse settimane ma mai seriamente presa in considerazione - di Cristiano Ronaldo. In fondo, l’apprendistato di Rugani finisce proprio oggi.


PRESENTE E FUTURO - La Juve ha scelto Rugani, Rugani ha scelto la Juve. C’era il Chelsea, disposto la scorsa estate a mettere sul tavolo circa 50 milioni di euro più un contratto da top per il difensore. “Alla fine non è andato in porto niente”, ricorda lo stesso Rugani con soddisfazione, mentre si prepara - fresco di rinnovo - alla sfida più importante della sua carriera. Una sfida a tutti: al presente ma anche al futuro, a quel Matthijs de Ligt che tutt’ora rimane la prima scelta della Juve per la difesa che sarà (e che non potrà contare per sempre su Chiellini). Una sfida a se stesso e forse anche allo stesso Allegri, che lo definisce già uno dei migliori in Europa. Parola al campo, senza timori: questa è la notte di Rugani.