LINGUAGGIO - In venticinque minuti aveva già fatto doppietta: un rigore conquistato e trasformato, quindi la sberla dai 25 metri che ha ricordato i tempi migliori. In poco meno di un tempo di gioco aveva poi risposto alla più greve questione di fondo: sì che sta bene, Ronaldo. Leader totale per tutti i novanta minuti, di tocchi e intuizioni, di sovrapposizioni e di giocate. Soprattutto di reti: belle, pesanti. Specialmente in virtù della vittoria della Serbia sul Lussemburgo (dunque, ancora alle calcagna). Ma ancor più importanti in seguito alle polemiche sulle sue condizioni fisiche e all'alterco con Sarri rientrato solo all'apparenza. Comunque, la sua risposta è una questione anche di linguaggio. Di linguaggio del corpo. Con le risposte racchiuse nel sorriso al momento del cambio: è il terzo di fila, è quello più dolce. E senza polemiche.
E ADESSO? - Domenica, contro il Lussemburgo, Cristiano sarà verosimilmente in campo per riaggiornare i suoi numeri e la sua ambizione. Poi il ritorno a Torino, molto probabilmente con la qualificazione agli Europei in tasca e una serenità di fondo totalmente diversa. Sarri spera che a cambiare sia pure l'atteggiamento del suo attaccante. Ritrovatosi nel freddo di Faro, col calore della sua gente, del suo Portogallo. Il ginocchio sofferente, dagli scatti fisici e mentali, assomiglia parecchio a un problema risolto. Sulla check list di Cristiano ne resta solo un altro: chiudere una volta per tutte il chiacchiericcio attorno al suo momento, innestare la marcia giusta e far parlare solo il campo. Sa come si fa: l'ha dimostrato per l'ennesima volta, povera Lituania.