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Una corsa, un contropiede e poco più. Questa è stata la partita di Cristiano Ronaldo, i suoi 60' abbondanti nell'ultima amichevole contro l'Atalanta. A otto giorni dall'inizio del campionato, il portoghese è sembrato tutt'altro che carico. E il problema non era (solo) fisico o legato alla preparazione in corso. Questione di voglia, di una presenza emotiva che non c'è. Forse perché tutta questa voglia di Juve non l'ha mai avuta di recente. Ronaldo e la Juventus si sono detti di nuovo sì, o meglio, proseguiranno insieme, ma probabilmente più per la mancanza di alternative per entrambi che per una reale volontà. Ecco, questo si è ben visto nell'atteggiamento di Ronaldo. Aldilà del contropiede che porta al primo gol bianconero (di Dybala) e a qualche guizzo alla ricerca del gol, CR7 si è visto poco e ha sbagliato troppo. L'atteggiamento svagato è ciò che i tifosi gli rimproverano di più. Allegri ha subito frenato: "E' sereno, è un valore aggiunto. Ha gestito bene alcuni palloni". E il passaggio diretto allo spogliatoio una volta uscito dal campo? Anche qui nessun problema, solo un cenno di intesa e poi via. Perché con Ronaldo è tutto diverso, ma servirà includere anche lui per essere veri, belli e vincenti. Allegri lo sa, dovrà prima di tutto recuperarne la voglia, ma a quello dovrebbero pensarci già le gare ufficiali. CR7 vive per quelle. Una serata storta, una delle tante nell'ultimo periodo in bianconero, ma almeno il tridente gasa e convince. Da lì può risalire. 

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