Secondo Paratici, è stato il potere internazionale del Real Madrid a impedire allo juventino Ronaldo di vincere un paio di Palloni d’oro che, a suo avviso, avrebbe meritato. Una vendetta dei Blancos, insomma, per averli abbandonati. Un’accusa che si aggiunge a quella, del medesimo stampo, arrivata da Chiellini. Il club bianconero ritiene dunque che Cristiano sia vittima di un’ingiustizia, determinata dal peso degli spagnoli e presumibilmente anche dalle azioni occulte che avrebbero messo in atto per colpirlo. Una presa di posizione che è un autogol. Anzi, un doppio autogol.
Innanzitutto, seguendo questa linea, la Juve ammette di non avere lo spessore internazionale del Real Madrid. E allora significa che c’è qualcosa di sbagliato, perché i bianconeri hanno il presidente dell’Eca, Agnelli, e hanno assunto ormai una dimensione internazionale che ritenevamo di altissimo spessore, al punto da convincere Ronaldo a sposare il loro progetto. Se non sono in grado di proteggere i meriti di Cristiano, significa che non contano abbastanza. Sono insomma una specie di provinciale d’Europa. E questo potrebbe anche far riflettere CR7 in merito alla bontà della sua scelta quando ha deciso di trasferirsi a Torino.
Ma è perfino più clamoroso il secondo autogol, a uso domestico. Se la Juve riconosce che nel calcio esiste un potere in grado di orientare certe decisioni, e magari (perché no?) anche le scelte arbitrali, come ha denunciato a Madrid in occasione dell’eliminazione dell’aprile 2018 in Champions, dà credito a coloro che in Italia le rinfacciano l’esercizio di questo stesso potere. Quando il Napoli, l’Inter o la Roma, in futuro, contesteranno la capacità del club bianconero di influenzare il nostro calcio, come potrà Paratici indignarsi e sostenere che certe cose non esistono? Chi gli crederà se lui stesso ha dichiarato che invece, in Europa, tutto questo è possibile?
@steagresti
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