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Ieri, in quel di Bergamo, a Maurizio Sarri è stato consegnato un messaggio assolutamente preciso. E non soltanto a lui. Anche a chi stava in tribuna, come Pavel Nedved, e a pochi minuti dalla fine della gara contro l’Atalanta non ha potuto fare a meno di balzare in piedi come se fosse stato colpito da una scossa elettrica e di esultare a pugni chiusi al pari di un tifoso della curva. Difficile, anzi praticamente impossibile, rimanere indifferenti alla prodezza compiuta da Paulo Dybala il quale con il terzo sigillo, dopo quelli del Pipita, sigillava una partita davvero ostica per la Juventus.

Una performance, quella del campione argentino, che arrivava al termine di una prestazione addirittura sontuosa per gli interi novanta minuti e impreziosita, a vantaggio dello spettacolo, da magie tecniche assortite oltreché da un comportamento molto simile a quello dei lottatori puri quasi impensabile per un giocatore provvisto di un talento artistico eccezionale ma non certamente del vigore fisico di un macho. Eppure l’uomo che, sotto la pioggia e con i garretti minacciati da avversari non certo teneri, aveva dimostrato di essere la guida della squadra era proprio Dybala.

A questo punto del percorso e visto che non si è trattato di un evento episodico, Maurizio Sarri farà una cosa molto buona e utile riconsiderando quelle che sono state le sue intenzioni iniziali e offrendo al giocatore argentino tutta la fiducia e la stima che, ormai dall’inizio della stagione, sta dimostrando di meritare. Se ancora il tecnico bianconero dovesse avere dubbi residui circa l’indispensabilità in campo di Dybala, sarà sufficiente che vada a rivedere il filmato relativo al minuto sessantasette della partita di Bergamo. Dybala il quale salta tre avversari come birilli mancando di un pelo tocco decisivo. Una scena decisamente maradoniana.

Sicuramente alla sinfonia argentina, esaltata dagli acuti di Higuain ovvero dell’altro “sopportato” in casa Juventus, avrà in qualche modo assistito anche Cristiano Ronaldo. Sanissimo per la nazionale portoghese, ma mutuabile e mutuato per la causa bianconera dopo aver visto almeno in televisione i suoi compagni e soprattutto quello che lui un giorno in privato ebbe a definire “un giocatorino” (ovviamente Dybala) essendo persona intelligente avrà capito che alla Juventus non c’è spazio per un solo extraterrestre o per atteggiamenti da intoccabile. CR7 deve farsene una ragione. Se così non fosse potrà continuare a riposare.