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La ripartenza della Juventus ha rimesso in luce i vecchi problemi, aggravati dal fatto che, comunque, si tratta di una situazione particolare dopo i cento giorni e più senza calcio giocato. Un calo di condizione che si è reso evidente dopo l'espulsione di Rebic contro il Milan in semifinale di Coppa Italia, e che si è prolungato anche nella finale contro il Napoli. Tra i principali indiziati per questo calo di rendimento, o meglio, per il fatto che la Juventus da inizio anno fatica a imporre il gioco di qualità promesso, ci sono Maurizio Sarri e Cristiano Ronaldo. Se l'allenatore non ha mai conquistato i cuori di larga parte della tifoseria, il percorso di Ronaldo è stato alterno, specialmente in fase realizzativa: eppure, anche nei momenti in cui ha trovato la via del gol, il portoghese è apparso avulso al gioco proposto dall'allenatore toscano. 

Da ciò, probabilmente, nascono parte dei problemi che CR7 ha manifestato in maniera eclatante in queste prime due uscite dopo lo stop. Senza un centravanti di riferimento, con lo stesso ex Real che deve andare ad occupare quella zona di campo, la Juventus fatica a portare palla in area e trovare verticalizzazioni vincenti. Colpa di un centrocampo poco coraggioso, certo, ma anche della staticità del gioco di Ronaldo, che difficilmente staziona al centro dell'area, ma che al contempo non offre particolari spunti in profondità. Sembra quasi che Ronaldo sia opaco, per questioni di forma, ma anche per ragioni tattiche. Sarri ha provato a smussare il suo gioco, cercando di lasciare più libertà agli individualismi, ma la sensazione è che una parte della squadra giochi con un'organizzazione che, poi, si perde quando bisogna fare affidamento sul giocatore più rappresentativo. Due stili, in una sola squadra, che si fanno la guerra tra loro. 

Perché il problema non può essere solo il ruolo, ma è una questione di fiducia. "Non voglio fare il centravanti", avrebbe detto a Sarri, secondo La Gazzetta dello Sport, ma c'è un'incongruenza storica. Infatti, al Real Madrid per Zinedine Zidane ha giocato anche da centravanti, con discreti risultati: 48 reti in 46 presenze. La Juventus si accontenterebbe di una media anche inferiore, vista la carenza di gol delle ultime due uscite. La Juventus, forse, si accontenterebbe di avere anche un Ronaldo che si sappia adattare al peso degli anni che passano e che provi ad offrire qualcosa di differente che non ricevere palla al limite dell'area per un dribbling da fermo o un tiro ossessivo. Il portoghese è ad un momento cruciale della sua carriera, in cui ha bisogno di ritrovare il suo splendore in maniera diversa da come ha fatto finora. E Sarri, al momento, non sembra essere il mentore adatto per quest'ultima fase della sua carriera.