La cosa era grossa. Di più. Spaziale. Talmente grossa e spaziale che veniva complicato credere ad una eventualità del genere. Fossi stato il direttore di quello che, in certi anni e per fortuna pochi, fu il Tuttosport dei titoli a nove colonne tutti i giorni per annunciare acquisti da parte della Juventus che mai sarebbero stati realizzati, non avrei esitato bel raccomandare ai miei ragazzi di “sparare” la notizia senza ovviamente citare la fonte.
Probabilmente condizionato da quella esperienza passata mi limitai a parlare con la redazione concordando di evitare “scoop” troppo illusori per i tifosi. L’istinto, comunque, continuava a dirmi che il bomber amico probabilmente non raccontava favole. Prevalse l’impegno etico con i lettori per un giornalismo credibile e serio su IlBianconero.com. A volte occorrerebbe essere spregiudicati.
Non è più una balla spaziale e forse neppure un sogno. Se Ronaldo davvero dovesse arrivare alla Juventus, come sono persuaso che avverrà, si tratterebbe non solo di un colpo calcistico degno di passare alla storia ma soprattutto di un’immensa operazione aziendale della meglio strutturata società di calcio italiana. Non si devono fare i conti della serva. Ronaldo costa certamente un mare di quattrini, ma sarebbe lo stesso un grande affare.
La cifra del suo cartellino verrebbe coperta sia dalle cessioni eccellenti che dal merchandising planetario. Il suo ingaggio verrebbe praticamente pagato dagli sponsor che faranno la fila per assicurarsi la sua immagine in bianconero. I compagni non dovranno chiedere adeguamenti a crescere perché lui è la star. I tifosi daranno di matto perché con Cristiano, il quale già detto che vuole lasciare Madrid per andare a vincere ancora la Champions non sarà più un sogno proibito. Se l’Avvocato fosse ancora vivo non si lascerebbe sfuggire l’occasione.
Soltanto una volta il calcio italiano realizzò un colpo del genere. Quando il Napoli ingaggio Maradona dal Barcellona. E Ferlaino non diventò certamente povero.
@Matattachia