NERVOSO - Eppure, rigore a parte, Cristiano ci ha provato, eccome. Anzi, il portoghese se l'è pure presa con i compagni che in un paio di occasioni non hanno mantenuto il pressing alto alto oppure, come nel secondo tempo, quando sono ripartiti da dietro su un corner invece di cercarlo al centro dell'area. "I rigori capita di sbagliarli, non credo sia la prima volta che succede in carriera e non sono questi i rigori importanti. Quello che conta è che alla fine la squadra abbia vinto", ha tagliato corto Allegri in conferenza. Ieri il tecnico bianconero aveva chiesto una Juve 'killer', in grado di uccidere l'avversario quando è alle corde. La Juve ha risposto presente, Cristiano no.
VOGLIA DI VINCERE - In fondo, però, ha ragione di nuovo il tecnico bianconero: i gol importanti che la Juve si aspetta da Cristiano non devono arrivare col Chievo. Se ci sono bene, ma se la Juve vince, fa lo stesso. Se si vuol guardare il bicchiere mezzo pieno, anzi, il nervosismo di Ronaldo si può leggere in chiave positiva: CR7 vuol segnare, sempre. Poco importa se di fornte a sé ci sia il Chievo, il Barcellona, oppure un bersaglio al muro da colpire con proiettili di gomma. Lui vuol sempre primeggiare e la Juve con lui. I gol pesanti, poi, vanno messi dentro tra un mesetto. Cristiano si farà trovare pronto. E' arrivato per questo.
@lorebetto