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Nella sua bellissima casa di Torino, Cristiano Ronaldo parla ai microfoni di TVI. Dall'infanzia portoghese al presente italiano, passando per il suo passaggio allo United: ecco le parole, non senza qualche curioso retroscena. 

DA LISBONA - "Mio figlio ha visto la foresteria di Lisbona dove ho passato la mia gioventù. Cristianinho non poteva crederci che io fossi cresciuto lì. Adesso sembra tutto facile, le case, le auto... Ma per diventare un grande calciatore serve lavorare duro, ed è questo che sto cercando di fargli capire".

NON SOLO MANCHESTER - "La gente crede che la partita contro lo United che ho giocato ai tempi dello Sporting, sia stata decisiva per la mia partenza, ma non è così. Non se n'è mai parlato, ma il club era in difficoltà, perché c'erano altri club su di me"

CHI LO VOLEVA? - "Il Valencia, per esempio. Ma ho incontrato anche Wenger e stavo per andare all'Arsenal. Ho parlato molto anche con Real Madrid, Barcellona e Inter. Poi sì, ho giocato contro lo United e si sono accelerate le operazioni. Anche loro erano molto interessati, volevano che si sveltisse la trattativa per portarmi via subito. Io non pensavo che sarei partito già quell'anno".

A TORINO - "Il progetto Juventus mi ha attratto. Mi è sempre piaciuto come club, ho sempre appezzato la Juventus perché lotta sempre per vincere la Champions League. Sono alla Juve per vincere la Champions League".