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Il ricordo della sostituzione contro il Milan, con tanto di scaramuccia con Maurizio Sarri è, per l'appunto, un ricordo. Quasi lontano, che racconta di un Cristiano Ronaldo che non c'è più. Già, perché Ronaldo è tornato quello che tutti si aspettavano e lo sta facendo da sei partite consecutive, le stesse che ha passato andando a segno. La striscia si è allungata contro la Roma, con un rigore che, a dire il vero, ha nobilitato una prestazione forse non spumeggiante come quella che ne ha scaturito la tripletta contro il Cagliare, ma che fa ugualmente volare il giocatore nella storia del calcio bianconero. 

Infatti, come riporta La Gazzetta dello Sport, solo John Jansen (per tre campionati consecutivi '51, '52 e '53) ha messo a segno almeno 14 reti in 19 gare, lo stesso score raggiunto da CR7 in questo momento della stagione. Ora però, archiviata la prima metà di campionato in vetta alla classifica, per Ronaldo si entra in quella seconda parte di stagione che vuol dire Europa. Così, non solo gol, ma anche leadership: Ronaldo si sta prendendo per mano la Juventus, con atteggiamenti che possano in qualche modo trascinare anche i compagni. Non c'è più lo scudiero Mandzukic, ma anche con Dybala accanto il portoghese sembra saper gestire al meglio gli spazi e i tempi per andare a bersaglio. Ci ha preso gusto, aspettando il Lione.