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Cristiano Ronaldo non l’ha presa bene. L’ennesimo gol stagionale contro il Verona (sono 26 in 29 presenze) non è bastato a regalare il successo alla Juventus, che da diverse partite fatica ad ingranare gioco ed a supportare l’asso portoghese. Si è dannato in campo per dare indicazioni ai compagni, lasciandosi scappare qualche smorfia esemplificativa del suo stato d’animo. All’indomani della sfida nessun post social, nessuna storia per sollevare il gruppo, segno che il settimo pareggio del campionato è andata di traverso. Ronaldo è fatto così, competitivo come pochi al mondo e cancellerà l’umore negativo solo attraverso le vittorie, fino ad arrivare al 9 marzo, quando la Juve sarà chiamata a ribaltare le sorti di Champions League contro il Porto. Perché un’inaspettata uscita dall’Europa potrebbe sovvertire il futuro di Ronaldo.

CHAMPIONS CROCEVIA - Premessa: come sottolinea Tuttosport, CR7 non sta valutando una possibile partenza, a Torino si sente a suo agio e vuole trascinare la Juve alla conquista di altri trofei. Ma il ritorno con il Porto può rappresentare un crocevia decisivo. Dopo la gloria con il Real Madrid, Ronaldo è sbarcato all’ombra della Mole con l’intenzione di ripetersi, soprattutto in Champions, trofeo che alla Juve manca dal 1996. Le ultime due edizioni sono state indigeste per la Vecchia Signora, eliminata prima dall’Ajax nei quarti di finale e poi dal Lione negli ottavi. Una terza potrebbe essere fatale. Perché per un asso assoluto come l’ex United, un'altra uscita prematura dalla Champions potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso delle delusioni. Scenario nefasto per la Juve, che vuole a tutti i costi scongiurare. Sia per rincorrere la tanto agognata coppa dalle grandi orecchie, sia per tenersi stretto Ronaldo, cannibale di vittorie prestigiose.