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126. Centoventisei, scritto a lettere fa impressione, perché è il numero di secondi che Cristiano Ronaldo ha impiegato per ritrovare il gol dopo quasi 20 giorni alle prese con il Covid-19. Poco più di due minuti per sconvolgere la partita, dalla panchina, a favore della Juventus, che grazie al suo re ha affossato lo Spezia con un secco poker. Necessario, come l’aria per un essere vivente, perché prima del suo avvento al 56’ la partita stava prendendo una piega fin troppo conosciuta nel recente passato bianconero. CR7 entra e scaccia gli incubi, siglando la seconda doppietta da subentrato in carriera tra club e nazionale, la prima risaliva al dicembre 2006 in Manchester United-Wigan. Onnipotente, il coronavirus non gli ha fatto neanche il solletico.

MORATA IL VERO NUMERO 9 - Anche Alvaro Morata per un momento stava per rivivere i mostri della bandierina alzata, il suo più grande nemico di quest’ultimo periodo. Ma sul tocco di McKennie si prende gioco delle linee del fuorigioco e spinge in porta il pallone, dopo un’azione corale da playstation. L’incubo ritorna dopo poco quando si invola da centrocampo trafiggendo Provedel, ma questa volta l’outside fa meno male. Molto meno, se si pensa all’accoppiata che là davanti genererà occasioni in quantità. Perché Alvaro ha dimostrato ancora una volta di non essere una seconda scelta, è il numero 9 che la Juve ricercava tatticamente e finalmente può goderselo. Peso sul campo espresso in numeri, perché da quando è tornato a vestire il bianconero, Morata ha partecipato attivamente a 6 dei 10 gol segnati in tutte le competizioni: quattro reti e due assist. L’opaca prova contro la Roma in tandem con Ronaldo è un lontano ricordo, lo spagnolo è migliorato esponenzialmente e l’assist per Ronaldo è la stretta di mano per il futuro, per una coppia intravista al Real Madrid e pronta ad esplodere in bianconero.

E DYBALA… - E Dybala? Pochi giri di parole, questo Dybala può fare la riserva. Non si tratta di una bocciatura, ma di una costatazione emersa durante lo sviluppo della gara. A brillare è stato Morata, non la Joya, apparso in affanno, poco lucido ed impreciso. L’esatto contrario dell’artista decisivo ammirato nel post-lockdown della stagione scorsa. È in ritardo di condizione e si vede, per diventare imprescindibile deve ritrovare la miglior versione di se stesso. Nel frattempo, Pirlo potrà varare tranquillamente la RM: il salvatore della Juve e il vero numero 9.