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Niente cali, niente rese. Ronaldo fa scattare l'operazione: vincere tutto. Ambizione e responsabilità: sa quanto la Juventus conti su di lui, sa quanto le sue prestazioni e i suoi gol siano importanti per il gruppo, per il gioco, per i risultati. Non è un caso - spiega Tuttosport - che la doppietta di risultati più deludenti della stagione sia arrivata proprio in concomitanza con il primo momento di vero calo del fuoriclasse portoghese. E lo stesso è stato contro l'Inter all'andata. Se Ronaldo si spegne la Juve perde il suo riferimento offensivo e senza Dybala diventa un problema enorme. Pesa parecchio sugli equilibri collettivi nei momenti in cui non ingrana, anche perché i palloni sempre lì arrivano. 

CON LA SQUADRA - Alla Juventus si è sentito coccolato e in famiglia in un modo genuino e sincero. Un'atmosfera che a Madrid non percepiva più. Ronaldo - si legge - vuole sdebitarsi restando al centro di un progetto che però sia vincente. Ecco perché la rabbia per gli insuccessi è tanta e lui non accetta di restare a guardare, il suo orgoglio, la sua ambizione e la fame lo spingono a non mollare. Ronaldo non ci sta a vedere di nuovo sfumare una nuova occasione e non vuole nemmeno passare da colui che avrebbe dovuto vincere la Champions alla Juventus a colui che guida un club nel momento in cui smette di vincere scudetti, 9 consecutivi attualmente. E con la squadra rilancia: vuole tutto.