UN ANNO DI TUTTO - Dramma che è all'ennesimo episodio e non di certo una prima visione. Con Cristiano co-protagonista (alla fine, gli occhi infuriati se li prende Pirlo) di un giallo dal ritmo incalzante, che parte con la sparizione della Juventus vincente e vede anche Ronaldo tra i principali indiziati per l'addio a una grande era. Grande prima di CR7, enorme con il primo Ronaldo, finita con questa versione vagabonda, errante, fredda e distaccata del portoghese. Che sembra correre per contratto e non per passione. Che calcia in porta al minuto 68 per la prima volta: lui, il giocatore di Serie A che fa più tentativi verso lo specchio avversario. Alle volte, i dati non sono poi così freddi.
VUOTO COSMICO - Era venuto con ambizioni da 'barillete cosmico' maradoniano e se ne va da vuoto cosmico, Ronaldo, con tanto di buonanotte alle ambizioni di grandezza. Questa Juventus non sarà mai il suo Real Madrid. Lui, Ronaldo, non sarà mai quello dei tempi andati. E non per la legge per la quale gli anni che volano via poi non li acchiappi più: semplicemente - o più concretamente - la Juve non ha mai trovato il modo di esaltare Ronaldo senza aggrapparsi solamente e costantemente a lui. Questo ha portato Cristiano a vivere come un peso le difficoltà della sua squadra, la squadra a vivere con leggerezza da scaricabarile le partite con Cristiano in campo. E quando non c'era, panico totale. Un vuoto, ecco. Comunque una mancanza e di sicuro un'occasione enorme persa senz'appello. Senza Champions, Ronaldo prenderà bagagli e gli ultimi botti di carriera: li sparerà altrove e chissà dove. Di sicuro, il feeling è svanito, il buio attorno alla Continassa ha inghiottito pure e soprattutto Cristiano Ronaldo. L'uomo della Champions, finito senza Champions.