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Cristiano Ronaldo, sicuramente, non conosce il cinema italiano. Sarebbe opportuno che qualcuno gli consigliasse la visione di un film cult come "Il marchese del Grillo". Se per lui sarà troppo impegnativo interrompere il lavoro in palestra per dedicare un’ora e mezza all’esercizio del cervello basterà che regali un paio di minuti alla visione del trailer, nel quale il protagonista recitala celebre battuta "io sono io e voi non siete un ca**o".

La frase con la quale il grande Alberto Sordi, nei panni del marchese, permette di entrare nella Storia artistica a uno dei tanti capolavori firmasti dal genio di Mario Monicelli è l’esatta fotografia che il campione portoghese sta offrendo al pubblico e alle telecamere in ciascun fine partita della Juventus alla quale lui ha partecipato. Decidendo lui, tra l’altro, se giocare o meno. Comunque sia andata  (e ieri per nulla bene, malgrado il suo rigore segnato…ci mancherebbe altro) l’espressione di Ronaldo è sempre la stessa. Per la serie, stucchevole, stucchevole, "che cosa c’entro se non abbiamo vinto. Io sono io…". Il che, tradotto, vuol dire "io sono Dio".

Un atteggiamento che, francamente, ha stufato. Nessun campione si è mai permesso di sovrapporsi alla realtà del gruppo e di chiamarsi fuori dalle situazioni difficili imputando la responsabilità di certi impasse ai compagni. Certamente non Diego Maradona, esempio e stimolo per tutti i compagni. Neppure Michel Platini, provvisto di un ego talvolta esagerato dal suo essere assolutamente francese, si è mai spinto a tanto. Un atteggiamento inaccettabile anche perché, rispetto al marchese del Grillo originale alias Alberto Sordi, Ronaldo, non possiede né la simpatia e neppure l’originalità.

L’impressione è che la "favola" bianconera di Ronaldo sia ai titoli di coda. Un matrimonio, il suo con la Juventus, stipulato per puro interesse reciproco. Unioni che non sono destinate a durare fino a che la morte non le divida. Ed è per questo che non ho timore di presumere e di dire che a fine stagione il rapporto si scioglierà per volere di entrambi. Se la Juventus dovesse vincere la Champions, Ronaldo sarà servito allo scopo principale. Il caso contrario, tanti saluti amen. In ogni caso impossibile sopportare oltre uno che presume di essere il marchese del Grillo senza prima essersi guardato allo specchio.

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