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Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro da Funchal  compirà 36 anni fra una settimana. È quindi una persona adulta e matura, quindi in grado di prendere autonomamente delle decisioni. Giuste o sbagliate che siano. Tipo quella, imprudente, di andare a festeggiare il compleanno della sua compagna Georgina a Courmayeur, trasgredendo ad una delle regole della zona arancio in tempo di coronavirus: il trasferimento (vietato) in regioni di altro colore, in questo caso la Valle D’Aosta.  
Ronaldo se n’è bellamente infischiato, ha varcato i confini piemontesi ed è andato a farsi prima un giro in motoslitta sotto il Monte Bianco, poi un bel bagno caldo nella piscina con idromassaggio dell’hotel esclusivo che lo ospitava (NB: gli alberghi sono aperti), seguito poi da un tuffo nudo nella neve, come fatto tempo fa anche da Ibrahimovic in Svezia. Il tutto postato sui social, con foto e filmati, e, com’era facile immaginare, social & media gli hanno dato addosso, rendendo poi inevitabile l’intervento dei Carabinieri di Aosta. 

MULTA - Ronaldo riceverà a casa la multa di 800 euro (400 x 2) per la sua “bravata”, ed è giusto così. Chi sbaglia paga. Penso lo avesse preventivato lo stesso CR7 quando ha deciso di portare la compagna in Valleé e di rendere pubblica la loro trasferta in montagna. Un’ostentazione che, a tanti, ha infastidito ancor più della violazione delle regole in sé.  Certo, avrebbe dovuto evitarlo, sapendo che sarebbe poi stato bocconcino prelibato per i milioni di leoni da tastiera che popolano il web, in particolare quelli antijuventini che non vedono l’ora per attaccare dirigenti e giocatori di quella innominabile società. Questa è stata un’occasione ghiottissima, servitagli gratis. 

ASSEMBRAMENTI - A ruota si sono accodati i media, in particolare quelli per i quali la rissa in campo tra Lukaku e Ibrahimovic , con tanto di insulti e minacce vicendevoli più volte reiterate, è stata “una delle centomila già viste altre volte nel calcio” e quindi l’arbitro ha fatto bene a non espellerli. Prima di tutto le regole anti-Covid, su quelle occorre inflessibilità. Anche se, nel caso di Ronaldo, sono state violate con un convivente stretto, in solitudine, evitando assembramenti. Tipo quelli davanti a San Siro prima dell’ultimo derby in Coppa Italia, con migliaia di tifosi delle due fazioni assiepatesi attorno allo stadio. In quella circostanza, quasi nessuno ha srotolato il Dpcm anti-Covid. Come avvenne già, durante il secondo lockdown, a Napoli, quando a Fuorigrotta si registrarono per una settimana veri e propri pellegrinaggi da parte di migliaia e migliaia di tifosi partenopei in occasione della scomparsa di Maradona. Tutto consentito, commovente e bellissimo. Vietato indignarsi.

RONALDO DELLE NEVI - Su Ronaldo sulle nevi, invece, si può e ci si deve indignare, perché “le regole valgono per tutti”. E chi lo mette in discussione, certo, ma come ha detto Pirlo “Cristiano aveva un giorno libero e nella vita privata può fare ciò che meglio crede. Fuori dal centro sportivo i calciatori sono liberi cittadini e si prendono ciascuno le loro responsabilità”.  Ha voluto violare le regole e andarsene in Valle d’Aosta? Pagherà la multa. Come capitato esattamente a quanti, fino ad oggi, hanno volontariamente trasgredito le norme anti-Covid proprio come lui, consapevoli dei rischi, ed erano tutte persone adulte. Liberi cittadini, come CR7. Solo che quelli non li conosce nessuno, non giocano nella Juve, e non possono essere insultati per nome e cognome sui social. Magari anche da chi se ne va in giro senza mascherina, ma invoca poi il rispetto delle regole.
Non difendo Ronaldo solo  perché è un giocatore juventino, ha sbagliato ed è giusto punirlo, pretendo solo maggiore coerenza da parte delle falangi dei moralisti a oltranza. Le indignazioni ad orologeria sono come le bugie, hanno le gambe corte.