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A un anno dall'esordio di Cristiano Ronaldo con la maglia della Juventus, avvenuto nel vernissage di Villar Perosa del 2018, in rete circola una leggenda metropolitana: "Ronaldo è la rovina della Juve". In base a questa bufala, i bianconeri sarebbero ormai alla canna del gas, economicamente parlando, e sarebbero così costretti a vendere i loro pezzi migliori sul mercato. CR 7, con i suoi 30 milioni di euro di ingaggio stagionali, in soli 365 giorni avrebbe prosciugato i conti della Vecchia Signora, sul cui futuro si addenserebbero le nubi nere del Fair Play Finanziario e, addirittura, del fallimento. Le cose, invece, non sono proprio così, anzi. Ve lo spieghiamo.

I CONTI IN TASCA - Dal momento dell'arrivo di Ronaldo a Torino fino a luglio 2019 (ultimi dati disponibili) il titolo Juve in Borsa ha guadagnato il 78% ed è passato da 0,83 cent a 1,51 aumentando la capitalizzazione di circa 750 milioni. Se consideriamo invece i primi di luglio del 2018, quando iniziarono a circolare i rumors sull'arrivo di CR 7, e la capitalizzazione era intorno ai 600 milioni di euro, il balzo complessivo in un anno è di circa un miliardo di euro. Dal punto di vista borsistico, l'impatto per gli azionisti è stato impressionante e ha pressoché raddoppiato il valore della società.

IL MERCATO - Sul mercato, la Juve ha potuto permettersi di acquistare il difensore più costoso della sua storia. Matthijs De Ligt è stato pagato 75 milioni di euro pagabili in cinque esercizi, più 10,5 milioni di oneri accessori. Circa 85 milioni, il doppio di quanto speso per il precedente acquisto più caro dei bianconeri nel reparto difensivo, Lilian Thuram (pagato nel 2001 70 miliardi di lire, una cifra equivalente a 41 milioni di euro odierni). Non male per un club senza soldi. 

LO STATUS - Grazie a Ronaldo, inoltre, la Juve è diventato un club che attira i campioni (e De Ligt ne è una prova). Ed è diventato un club dal quale i campioni non se ne vogliono andare. Come ha scritto Roberto Perrone sul Corriere dello Sport, "il paradosso della Juventus è che, al momento di vendere, paga la sua superiorità. E’ talmente avanti che c’è chi vuole restare anche se rischia di stare in retroguardia, tra panchina e tribuna. La Juventus ha servizi, strutture, ambizioni di rilievo, fa parte del “giro giusto” per cui si può rinunciare al Manchester United senza timore di perdere un palcoscenico all’altezza. La Juventus ormai te lo garantisce".

IL VERO PROBLEMA - Il vero problema della Juve non è quello economico-finanziario, per il quale è inutile anche citare, in aggiunta quanto sopra, lo stadio di proprietà, il nuovo centro sportivo e gli sponsor sempre più munifici; se mai, il guaio attuale dei bianconeri riguarda l'impasse nel quale si trova Fabio Paratici, che al momento si sta dimostrando incapace di gestire il mercato in uscita. Dove è necessario vendere non tanto per questione di soldi, ma tecniche e di liste (Serie A e Champions). Al netto di quanto sottolinea Perrone, è incredibile che i campioni d'Italia siano arrivati a Ferragosto con ancora 5 giocatori da vendere (due fra Higuain, Dybala e Mandzukic; Matuidi e Khedira; Rugani). E' questo è un tema che ha a che fare con strategia e abilità nelle trattative, altro che 'Ronaldo che rovina la Juve'...