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Difficile, anzi impossibile, che un giocatore possa dire a parole che il nuovo allenatore sia peggio di quello precedente. Il fatto che per esempio Emre Can abbia palesato un po' di nostalgia per i bei tempi con Max Allegri, è la conseguenza delle delusioni recenti, tra l'esclusione dalla lista Champions e un utilizzo col contagocce in campionato. Ma che qualcosa si fosse rotto tra l'ormai ex tecnico bianconero e lo spogliatoio, appare sempre più evidente. Anche nelle parole di Cristiano Ronaldo. Che nell'esaltare la Juve di Maurizio Sarri, indirettamente punta il dito verso una gestione forse troppo basata sulla ricerca ossessiva del risultato come quella precedente.

CHE BORDATE - “Penso che la squadra stia facendo meglio, abbiamo più fiducia in noi stessi. Stiamo giocando un calcio diverso, siamo più in attacco. Il mio ruolo è simile, forse ho un po' più di libertà. Abbiamo sistema e tecnico diversi, nuovi giocatori. Abbiamo cambiato per migliorare, siamo contenti”, con queste parole CR7 ha parlato della Juve di oggi. Non può passare inosservato il riferimento a una squadra che ora ha più fiducia nei propri mezzi: l'immagine emblematica della sconfitta interna con l'Ajax resta quella di Ronaldo che fa il segno universalmente riconosciuto della “strizza”. La Juve giocava con la paura e in quella specifica occasione se l'era fatta sotto. Oggi invece i bianconeri hanno più fiducia nei propri mezzi, giocano un calcio diversi, più offensivo. E non solo: la Juve ha cambiato tanto, giocatori e allenatore, con un sistema di gioco diverso. Cambiamenti necessari per rendere la Juve migliore. Non solo diversa, ma migliore. Poi Allegri non viene mai nominato, ma l'equazione è piuttosto semplice. La sua idea di calcio non piaceva, o non piaceva più. Mica poco. Come incoronazione di Sarri. E come bordata ad Allegri.

ANCHE CANCELO A distanza ci pensa anche Joao Cancelo a mettere il carico sul tavolo. Lui non può essere contento di come sia andata a finire la sua avventura in bianconero, Sarri l'ha appena conosciuto, con Allegri è partito forte e poi si è fermato ricevendo anche più di una bacchettata pubblica. “Io sono venuto qua per imparare, Guardiola è il miglior allenatore in questo momento: ogni volta che sono con lui imparo cose nuove”, così l'esterno portoghese ha parlato. Esaltando Pep, sicuramente. Ma anche facendo intuire come a Torino non abbia imparato niente di particolare, forse. Non che l'atteggiamento di Cancelo sia stato particolarmente apprezzato a ogni livello, in realtà. E mentre sul mercato internazionale Allegri resta in cima alla lista di United e Tottenham, ma anche del Real, nel caso in cui decidessero di cambiare guida, le orecchie del tecnico sei volte campione d'Italia (cinque con la Juve e una col Milan) hanno cominciato a fischiare. Nessuno lo ha nominato, in molti hanno pensato a lui. Effetto delle bordate. Anche indirette.