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Cristiano Ronaldo è deluso dalla Juventus. Quando è arrivato, nel 2018, aveva trovato una squadra ricca di campioni all'apice della loro carriera e reduce da due finali di Champions (perse, ma raggiunte) nei quattro anni precedenti. Oltre al considerevole ingaggio che gli veniva garantito (31 milioni a stagione), secondo le ambizioni di CR7 la Juve era il club giusto, dopo il Real Madrid, per provare a restare ai vertici in Europa, sperimentando al contempo un'esperienza in un nuovo campionato. Tre anni dopo, molte di quelle ambizioni sono state vanificate. Perché se è vero che la Juve ha vinto tanto in Italia anche con Ronaldo (due scudetti, due Supercoppe), e se è vero che dopo nove titoli di fila può essere anche fisiologico un eventuale anno senza la vittoria del tricolore, è l'andamento dei bianconeri in Europa ad aver deluso il campione portoghese, che, come riferiscono i rumors sempre più insistenti provenienti dalla Spagna, avrebbe dato mandato al suo agente Jorge Mendes di trovargli una nuova squadra per il 2021-22, nonostante il contratto in scadenza con i bianconeri a giugno 2022.

In particolare, sono tre i motivi della delusione di Ronaldo...

GLI ALLENATORI - Il primo elemento che ha deluso Ronaldo è quello relativo alla conduzione tecnica della squadra, e non a caso (fatto inedito nella sua storia), la Juve ha cambiato tre allenatori in tre anni. Allegri a CR7 non piaceva (ricordate l'atteggiamento del portoghese dopo Juve-Ajax?) e Sarri ancor meno, fin dai primi giorni. Con Pirlo c'è la sintonia naturale che lega chi è stato campione sul campo, ma l'impostazione e l'atteggiamento difensivi della squadra nei match contro Roma, Inter (ritorno di Coppa Italia), Napoli e Porto hanno fatto storcere il naso a Ronaldo. 

IL MERCATO - Il secondo elemento è il mercato: della squadra ricca di campioni che Ronaldo aveva affrontato con la maglia del Real Madrid è rimasto ben poco, se non una difesa invecchiata e logora. Se si eccettua De Ligt e, forse, Chiesa, la Juve negli ultimi anni non ha aggiunto nessun top player alla sua rosa. Il cinque volte Pallone d'Oro si aspettava ben altri rinforzi dalle ultime campagne acquisti, e soprattutto ben altri compagni di reparto.  

IL PESO POLITCO - Infine, c'è il peso politico della Juve in Europa. E' chiaro che quello dei bianconeri non è nemmeno paragonabile a quello esercitato dal Real Madrid, ma arbitraggi come quelli riservati alla Juve con il Lione (rigore dubbio per i francesi a Torino, alla fine decisivo per l'eliminazione) e con il Porto (netto penalty non fischiato a CT7 nel finale di partita), Ronaldo non se li aspettava proprio.