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Cristiano Ronaldo convinto da un applauso. Scrosciante, sincero, con una lacrima sul viso. In 42.000 con un solo pensiero, di fronte a una magia mai vista prima. Il gioiello portoghese aveva appena scritto una seria ipoteca sulla qualificazione ai quarti di Champions League del Real Madrid, con una rovesciata clamorosa, che ha fatto impazzire anche il pubblico bianconero. Parte la standing ovation, qualcosa si muove nella testa di Ronaldo. Secondo Il Corriere della Sera, il portoghese lo racconta subito a Jorge Mendes, suo procuratore, a cena un paio di mesi fa e inizia a lavorare per trasferirsi a Torino. Questo il racconto: "Incredibile, non lo dimenticherò mai. Era già successo altre volte, ma quella serata mi ha colpito, so quanto la Juve tenga alla Champions". 

L'EMOZIONE - In un calcio fatto di milioni di euro e marchi globali come quello di CR7, dunque, ecco apparire un'emozione unica, sincera. L'ipotesi di una festa, oggi, dopo l'affare del secolo che lo ha portato alla Juventus, è stata presa in considerazione. Sempre secondo Il Corriere, però, si è deciso ieri di non farla all'Allianz Stadium, dopo una teleconferenza tra i vertici bianconeri, Mendes e lo stesso Ronaldo. Presentazione in stile Juventus e la scelta mette d'accordo tutte le parti in causa. Ronaldo arriva a Torino lunedì mattina verso le 10, poi le visite mediche e la presentazione alla stampa. Lunedì sera si riparte per le vacanze, salvo poi entrare nel gruppo di Massimiliano Allegri direttamente negli Stati Uniti.

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