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Quella tra Cristiano Ronaldo e la Juventus è  una storia d'amore di quelle che partono subito forte. Sia lui, CR, che lei, la Juve, sono belli, famosi anche se non più così giovani. Quello che ognuno dei due sente dentro, però, dice di più di quello che c'è scritto sulla carta d'identità e questo, Ronaldo, lo ha sottolineato spesso durante la sua prima conferenza stampa in bianconero. "Non sono qui in vacanza - ha dichiarato - sono qui per vincere ancora, come a Madrid e a Manchester. Alla mia età c'è chi va in Cina o in Arabia. Io, con tutto il rispetto, sono un calciatore diverso. Io sono qui per vincere ancora."

MENTALITA' - Quando si sono visti, la Juve e Ronaldo si sono subito piaciuti, anche in tempi non sospetti. Come ad aprile quando Cristiano segnò quella splendida rovesciata allo Stadium che, pur ferito, reagì alzandosi  in piedi per applaudire. Proprio quello si dice, è stato il primo passo di un flirt che nell'ultima settimana si è clamorosamente concretizzato. Ronaldo è della Juve e la coppia, oggi, non potrebbe essere più felice di così. CR7 e la Juve hanno la stessa mentalità ma allo stesso tempo assieme si completano. Sì perché lui negli anni lui si è preso quello che spettava a lei ovvero la Champions, la coppa che tutti i bianconeri sognano ma che negli ultimi anni è sfuggita soprattutto a causa dell'implacabilità del portoghese che ha fatto della Juve la sua vittima preferita in Europa (10 gol in totale).

LEADER - Dopo averla ferita, Ronaldo è arrivato a Torino per completare il percorso di crescita della sua nuova Signora. E' arrivato per "alzare ancora l'asticella", per dirla con le parole di Paratici. Il percorso verso la Champions però  dovrà essere naturale e non forzato. Il tipico approccio allegriano, insomma. Ronaldo non ha voluto fare promesse. Anzi. Lui la Champions l'ha vinta per cinque volte in carriera (3 volte consecutive con il Real) ma proprio per questo sa che alzare quella coppa al cielo non è un gioco da ragazzi come qualcuno pensa. CR7, paradossalmente, si è presentato di fronte alla Juve quasi in punta di piedi ("Voglio essere un esempio dentro e fuori dal campo. Voglio aiutare i giovani ed essere d'aiuto"). Durante la conferenza stampa ha ringraziato a più riprese la società che "ha creduto in lui". Ha sorriso, è sembrato rilassato e ha fatto capire che i trofei di squadra vengono prima di quelli personali. Cristiano si è messo subito a disposizione dei suoi compagni, del mister e del gruppo. Le sue parole, a tratti, hanno ricordato anche quelle dell'ultimo grande leader dello spogliatoio bianconero, Gigi Buffon. "Nel calcio e nella vita ci vuole anche fortuna. Bisogna essere bravi ad andare a cercarsela, però, da sola non arriva". Gigi l'ha sempre detto, Ronaldo oggi l'ha ripetuto una volta di più. Ora sarà lui a prendere per mano la Signora in Italia e in Europa. Cristiano sa come si fa ed è arrivato qui per completare sia la Juve che sé stesso. Finita la luna di miele, lui e i bianconeri inizieranno a fare sul serio. Entrambi non vedono l'ora.

@lorebetto