Come si legge sulla Gazzetta dello Sport, la settimana che inizia oggi dovrebbe portare novità da entrambi gli eserciti: sia quello dei legali di CR7 intenzionati a smontare le nuove accuse di Kathryn Mayorga, sia quelli dell’ex modella 34enne che vogliono aggiungere nuove prove al rape kit del 2009 con campioni di Dna delle parti intime da rianalizzare. In più, in sede civile, vorrebbero dimostrare come non sia più valido l’accordo extragiudiziale del 2010 con il quale fu stabilita la cifra di 375mila dollari per silenziare la storia. Inoltre, nelle ultime ore, è emerso un dettaglio sull'intesa stilata: l'accordo, firmato a mesi di distanza, potrebbe essere frutto di un negoziato durato appena un giorno, e a quel tavolo Mayorga sarebbe anche sata costretta a stilare una lista con i nomi delle persone a cui aveva parlato di quella notte. Su questa scia si inserisce il concetto di riservatezza, quello per cui Ronaldo ha deciso di intraaprendere la battaglia direttamente, salvando la faccia e la reputazione, oltre che investendo molti fondi. Secondo quanto riportato dal Sun, infatti, nella strategia difensiva - scelta assieme al suo legale a Las Vegas Peter S. Christiansen - avrebbe speso circa un milione di dollari. Nella squadra un esperto di medicina legale, un ex agente di polizia e un addetto alle pubbliche relazioni, per parlare del caso ai media. Il caso resta acceso.
Come riporta Tuttosport, infine, il suo avvocato Peter S. Christiansen avrebbe un asso nella manica, un nuovo scenario. Stando alle ultime indiscrezioni, infatti, Kathryn Mayorga potrebbe essere tornata al locale Rain, dove ha conosciuto Ronaldo, poche ore dopo l'accaduto. E anzi, potrebbe esserci andata proprio con il portoghese. Voci che, se confermate, metterebbero a serio rischio il suo racconto e l'intera accusa.
