commenta
L'ex arbitro Luca Marelli, come di consueto sul proprio sito ufficiale, ha analizzato gli episodi dell'ultima giornata di Serie A, con un focus su Roma-Inter, la partita più discussa: "Le polemiche dopo il posticipo Roma-Inter continueranno anche oggi e sono, purtroppo, inevitabili. Sull’utilizzo del VAR ne parlo ormai da tempo e confermo quel che ripeto da inizio stagione: così serve a poco e, soprattutto, è ora di finirla di sollevare cortine fumogene per nascondere dei dati di fatto ormai palesi.

Roma – Inter 2-2, arbitro Rocchi

Gara complessa per il fiorentino e contraddistinta da un calcio di rigore assegnato con VAR ed altre due decisioni molto contestate, una per parte.

Al minuto 35 Zaniolo entra in area di rigore e cade dopo un contrasto con D’Ambrosio: Rocchi non ha visto nulla e non poteva veder nulla. Oltre al fatto che, tra una selva di gambe, è impossibile capire cosa possa essere accaduto, l’arbitro (al momento del contatto) è completamente impallato da un calciatore dell’Inter che si trova esattamente tra la sua linea di visione ed il contrasto tra D’Ambrosio e Zaniolo.

Subito dopo la caduta di Zaniolo, Rocchi cerca in ogni modo di guadagnarsi una visuale “pulita” per cercare di capire cosa stia accadendo. Nonostante la posizione, arbitralmente, sia concettualmente corretta, questa è la peggiore possibile nella fattispecie concreta.

Sul contatto in sé c’è veramente pochissimo da aggiungere: il fallo di D’Ambrosio è netto, il difensore dell’Inter sgambetta chiaramente l’avversario agganciando il piede sinistro.
Il problema nasce successivamente: si tratta di un errore chiaro ed evidente, senza alcuna discussione. Rocchi è coperto, non può vedere nulla di quanto accaduto ed è il suo stesso linguaggio del corpo che denota un dubbio concreto su quanto appena accaduto.
Inspiegabile che il VAR Fabbri non abbia perlomeno consigliato la “on field review” al collega: impossibile pensare che abbia considerato la decisione sostenibile, a maggior ragione se l’arbitro gli avesse comunicato di aver avuto la visuale oscurata. E, come abbiamo visto, è decisamente improbabile che gli abbia detto in auricolare qualcosa di differente.
Il VAR, usato in questa maniera, sta diventando quasi controproducente: se non si procede a review per episodi del genere e con queste caratteristiche particolari, diventa del tutto superfluo.
Dopo 12 giornate Rizzoli ha affermato che le review sono state 32, solo due in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso campionato.
Il problema, enorme, è che questi numeri sono basati su una serie infinita di review per tocchi di mano, alcuni talmente chiari che è spesso risultato quasi incredibile dover ricorrere alla “on field review”.
La verità è che i numeri assoluti paiono simili ma è solo apparenza: nella realtà il VAR non interviene mai per contatti tra calciatori, motivo per cui dobbiamo assistere increduli al rigore di Fiorentina-Atalanta per una simulazione di Chiesa od al mancato rigore di Sassuolo-Inter per il fallo subito da Asamoah.
Spiace dirlo ma la responsabilità non può che essere del designatore che, evidentemente, ha posto dei paletti talmente rigidi da impedire qualsiasi tipo di review, ad eccezione dei tocchi di mano che ormai sembrano diventati tutti (o quasi) punibili. Ciò dipende probabilmente dal fatto che gli arbitri abbiano il timore di andare oltre le barriere imposte dal responsabile della CAN che, d’altro canto, sembra quasi incitare all’utilizzo della tecnologia per i tocchi di mano.
Da un lato, dunque, il chiaro ed evidente errore viene allegramente ignorato per i falli di mano (o presunti tali…) mentre è diventato un ostacolo insormontabile per tutto il resto.
Così non si può andare avanti ed è necessario intervenire al più presto, onde evitare che il campionato diventi un caos ad ogni turno.

[...]

Al minuto 84 è il turno dell’Inter di lamentarsi per un contatto in area di rigore romanista tra Manolas ed Icardi:

Partiamo da una leggenda metropolitana.
Spesso ascoltiamo affermazioni secondo cui il contatto spalla contro spalla non sia punibile.
E’ vero ma in presenza di un elemento fondamentale: il contrasto spalla contro spalla è regolare solo nel caso in cui i giocatori tentino entrambi di giocare il pallone.
In questo caso Icardi tenta di arrivare sul pallone lanciato in profondità da D’Ambrosio, Manolas è in netto ritardo e si preoccupa unicamente di contrastare con una vigorosa spallata l’avversario. Manolas non contende mai il pallone ad Icardi, motivo per cui anche questo contatto andava punito con il calcio di rigore.
Il provvedimento disciplinare sarebbe stato quello dell’ammonizione perché è alta la probabilità che Olsen potesse intervenire prima di Icardi e, soprattutto, l’attaccante dell’Inter non aveva il pieno controllo del pallone.
C’è una differenza col primo episodio: questo è (come la scorsa settimana in Napoli-Chievo, contatto Callejon/Obi) una fattispecie non da VAR ma da moviola, dato che il contatto è stato visto e valutato da Rocchi. In questi casi, come ormai sappiamo, il VAR è del tutto impossibilitato ad intervenire, non trattandosi di chiaro ed evidente errore ma solo di una valutazione soggettiva dell’entità".