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Tra gli addi di fine stagione - Bonaventura al Milan e Callejon al Napoli, per citarne due - c'è anche quello di Gianluca Rocchi al calcio. Juve-Roma è stata l'ultima partita arbitrata dal 46enne che chiude la sua carriera con 263 partite dirette in Serie A: secondo solo a Concetto Lo Bello a quota 328. Nulla di strano, se non fosse che sia Juve che Roma hanno deciso di non far passare inosservato il ritiro dell'arbitro. Neanche Rocchi si aspettava un tributo così speciale: sorrisi, abbracci e anche un siparietto con Cuadrado, che gli riempie la testa di schiuma ricevendo in cambio un cartellino rosso. Si scherza, finché poi non si dà uno sguardo ai social.

APPLAUSI E POLEMICHE - I due club infatti hanno anche omaggiato Rocchi con una maglia bianconera e l'altra giallorossa. Un omaggio speciale. Ma si sa, quando di mezzo c'è la Juve... Rocchi con la maglia bianconera? Social scatenati, polemica di massa. E qualcuno non l'ha fatta passare liscia nemmeno ai giocatori di Sarri che hanno applaudito Rocchi dopo il fischio finale per una carriera sempre su alti livelli. Gesto che non è piaciuto ai tifosi avversari, tra i quali c'è qualcuno che ha fatto anche il... furbetto.

LA FOTO TAGLIATA - Su internet infatti gira una foto dei giocatori della Juve - e solo loro - che battono le mani a Rocchi. Tutto vero, ma a metà: peccato che l'immagine sia tagliata, perché in quella originale ci sono anche i romanisti ad omaggiare Rocchi con lo stesso gesto. Classica malafede di chi "La Juve ruba e si compra gli arbitri". Concetto sentito e risentito, in tutte le salse. Frasi ideali per trovare un pretesto e fare polemica anche quando non serve. Un applauso all'arbitro che si ritira - ed era anche visibilmente emozionato - diventa un motivo per andare contro alla Juve, pensando cosa? Che Rocchi è amico di Agnelli? Che l'arbitro ha pilotato tutte le partite in cui c'erano i bianconeri? Non si sa cosa passa nella testa di chi è in malafede. Anche questa volta, all'ultima giornata di un campionato già vinto.

Nella gallery qui sotto il 'caso' della foto tagliata