AFP via Getty Images

Riposo confermato e nessun intervento: la gestione del ko post Juventus-Atalanta
Il giorno dopo Juventus-Atalanta
Salvo colpi di scena, la società non interverrà in modo drastico. Ma non significa che il crollo sia stato digerito. Alla Continassa, il clima è pesante, il senso di smarrimento palpabile. Il tentativo di Motta di ridimensionare la disfatta è un classico delle situazioni di crisi, una strategia di contenimento più che una reale convinzione. Perché la verità è che lo Stadium, dentro e fuori, bruciava di delusione. E spegnere questo incendio richiede più di qualche parola.
Gestire il tracollo
Ecco perché la Juventus ha deciso di non stravolgere il programma. Nessuna rivoluzione, solo la consueta sessione di scarico post-partita. Ma più che un semplice allenamento, è stato un incontro per cercare di ricompattare il gruppo, provare a ricucire le ferite di una squadra apparsa scossa come mai prima. Una scelta condivisa da Motta e dalla dirigenza, con Giuntoli in prima linea. Dopo il confronto immediato post-Empoli, il dirigente bianconero si è ritrovato con il tecnico insieme a Ferrero e Scanavino. Ora, però, tutto tace.
E adesso?
Domani si torna in campo. La routine prosegue: allenamenti al mattino, parole di Motta a precedere la sessione. E con esse, il solito mantra nei momenti di crisi: dare il massimo, trasformare la rabbia in energia, voltare pagina. Quante volte lo abbiamo già sentito? E quante ancora lo sentiremo? L’unica vera svolta potrebbe arrivare dalle scelte del tecnico: decisioni nette, senza compromessi, senza più l’illusione di avere tutto il gruppo dalla sua parte. Chi è pronto a dare davvero tutto, da qui alla fine, sarà chiamato a dimostrarlo. Gli altri, semplicemente, resteranno indietro.
Commenti
(31)