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"Le vie della medicina, e della guarigione, sono infinite, ma quella scelta da Paul Pogba per aggiustare il suo ginocchio destro ha vagamente l’aria di una scommessa". Inizia così il racconto del Corriere della Sera, che interviene raccontando alcuni retroscena sulla decisione di Pogba, le cinque settimane di protocollo conservativo che lo separano dal ritorno in campo. Il giocatore sarà supportato in tutto e per tutto dalla Juventus e dallo staff medico bianconero, ma in caso di mancata risoluzione del problema, si renderebbe comunque necessario l’intervento. Ed era ciò che i medici negli ultimi giorni avevano prospettato come opzione dai risultati risolutivi statisticamente più certi, nell’ordine del 99 per cento. Come si legge ancora: "L’altra strada dunque, che ieri ha illustrato anche Bertrand Cottet-Sonnery nel consulto di Lione. Alla fine del quale, il chirurgo ortopedico ha spiegato a Pogba ciò che ha ripetuto chissà quante volte a sciatori, rugbisti e calciatori, da ultimo Zlatan Ibrahimovic, rivoltisi a lui (con successo) per le loro ginocchia scricchiolanti: «Caro Paul, ti dovresti operare, ma è giusto che decida tu, percorso e tempi di recupero»".

IL RETROSCENA - "Un quesito - prosegue ancora il Corriere - cui tutti i medici interpellati finora, dall’esperto negli Stati Uniti ai colleghi dello staff juventino e del J Medical, avevano già dato risposta: consigliando un intervento di meniscectomia, in artroscopia, i cui tempi di recupero dipenderebbero dalle dimensioni del frammento rotto nel menisco esterno". I tempi? Dalle 4 alle 6 settimane, un tempo giusto per tutto.

E IL FISIOTERAPISTA - Ma in questa storia c’è un altro mago. Chi? Il personalissimo fisioterapista che sta seguendo Pogba da tempo, e con il quale il giocatore ha intrapreso la terapia conservativa, che gli sta alleviando il dolore. Il timore è che con l'inizio del campionato il dolore potrebbe rispuntare, complicando tutto. Il clima è di apprensione, per la Nazionale e per la Juve, di preoccupazione visti anche gli ultimi anni. Intanto, però, Pogba sceglie l’ironia, almeno di fronte ai telefonini spianati dei cronisti: "Appena rientrato a Torino dal controllo, su aereo privato: s’è messo a zoppicare, salvo poi ridersela («paparazzi»)", chiosa il Corriere.