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Il giovane grande talento. La Juve è innamorata di Joao Felix, tanto da cercare una strategia per aggirare il pagamento di quella clausola da 120 milioni di euro da versare al Benfica. E pensare che, quello che tutti definiscono l'erede di Cristiano Ronaldo, stava per smettere di giocare a calcio. 

A raccontarlo è Helder Cristovao, suo ex-allenatore che lo fece esordire a soli 16 anni nel Benfica B, sulle pagine di Tuttosport: "Felix è il tipico calciatore che sembra tutto quello che non è. Sembra lento ma è velocissimo, sembra fragile ma ha molta forza, sembra che non sappia colpire di testa ma lo fa molto bene, inoltre tira benissimo con i due piedi- Mi sorprese molto. Ho addirittura cambiato il sistema di gioco per il 4-4-2 per farlo giocare, perché lui era veramente bravo". Dopo i primi calci nel Pestinhas, a otto anni passò al Porto, con la famiglia lo portava agli allenamenti percorrendo più di 1000 chilometri a settimana e quando a 12 anni uscì di casa. A 15 anni il primo dubbio: "Avevo perso il piacere di giocare" ha confessato di recente, ma Cristovao cambiò tutto: "Quando lo vidi per la prima volta al centro di allenamento aveva 16 anni, ma era molto meno sviluppato dei coetanei; solo ora si è formato fisicamente, ma il suo talento era maggiore della media e il Benfica lo volle per questo".